Spesso ci capita di sognare ad occhi aperti tanto da dissociarsi e magari veniamo presi in giro perché non abbiamo i piedi per terra. Molti mi chiedono il perché e se è dannoso per il proprio bambino fantasticare cosi tanto.Potrei fare l’esempio di una piccola paziente che fantasticava di essere un’attrice affermata. Ora questa bambina è un’adulta e ha partecipato alla finale di miss Italia; non ha vinto ma ha già i presupposti di una carriera. La fantasia è un’elaborazione immaginaria di grande importanza per la psiche umana. Questa bambina aveva molte frustrazioni a causa di una situazione familiare molto difficile ma attraverso una reattiva compensazione ha proiettato un futuro di aspirazioni fantastiche. Da un punto di vista psicologico è possibile distinguere una fantasia produttiva “sensoriale”, da una riproduttiva “motoria”.
La prima riguarda la percezione di una presenza interiore di immagini, che noi chiamiamo “ispirazione” che può dar luogo ad un’attività di tipo creativo; in questo profilo rientrano i musicisti, compositori, artisti, pittori etc. la seconda riguarda propriamente la rielaborazione di immagini ricevute in precedenza secondo nuove combinazioni. In questo profilo rientrano coloro che fantasticano dietro una fiaba, un racconto (tipico nei bambini) o di chi fantastica dietro un evento e sogna ad occhi aperti (tipico negli adulti).
Da un punto di vista pedagogico, rielaborare e creare nuove combinazioni costituisce un potente mezzo di unificazione e maturazione della vita psichica; infatti una povertà di fantasia potrebbe incidere negativamente sull’educazione emotiva dell’individuo che lo porterebbe ad eccessivo realismo quindi ad agire per motivi di utilità pratica. D’altro canto, un eccesso di attività fantastica, può ostacolare seriamente lo sviluppo del pensiero e della volontà (tipico nei soggetti che non volendo affrontare delle responsabilità si rifugiano nel fato). L’esasperazione fantastica può causare in età infantile disadattamento sociale e nell’età adulta causa di problematiche più complesse quali, per esempio ostinazione al gioco. Ciò non significa che l’attività fantastica deve essere bandita. Si tratta di orientare la libera immaginazione verso un’attività di tipo pratico che favorisca un graduale accostamento alla realtà. Magari cosi si eviteranno conflitti e squilibri.
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