In questa società consumistica dove c’è sempre più bisogno di energia, le fonti rinnovabili hanno saputo ritagliarsi la loro fetta, espandendosi sempre di più col passare degli anni. Ma se l’energia del sole è più facilmente sfruttabile proprio per la fonte quasi eterna di questa energia e la relativa semplicità nel trovare un posto dove installare dei pannelli fotovoltaici, con l’eolico la via è meno semplice, ma non senza ampi margini di miglioramento.
La IEA, l’International Energy Agency, afferma infatti che dall’attuale 2,6% di energia elettrica globale basata sull’eolico sarebbe possibile raggiungere per il 2050 il 18% dell’energia elettrica mondiale solo con l’ausilio del vento.
Dalla roadmap realizzata dalla IEA (visibile qui, in pdf) è possibile vedere quali sono stati i progressi fatti dal 2009 a ora ma, più importante, vedere cosa l’industria eolica dovrà fare per raggiungere questi obiettivi. Attualmente, infatti, gli investimenti nel settore eolico sono di “appena” 80 miliardi di dollari annui ma ne serviranno 150 per progredire costantemente.
Ad ogni modo, nel periodo che va dal 2004 al 2012 la Cina ha raddoppiato i suoi investimenti nel settore eolico e, a livello planetario, la capacità installata è raddoppiata negli ultimi 4 anni, raggiungendo i 300 GW, con Cina (75GW), Stati Uniti (60GW) e Germania (31GW) a trainare il settore.
Per quanto riguarda il fabbisogno di energia elettrica, abbiamo già detto che nel mondo il 2,6% è soddisfatto dall’eolico, ma ci sono paesi come Danimarca, Portogallo e Spagna il cui fabbisogno elettrico nazionale è soddisfatto, rispettivamente, per il 30%, 20% e 18% dall’energia eolica.
Questi traguardi sono stati resi possibili anche dall’evoluzione delle tecnologie, portando alla realizzazione di turbine più efficienti, alte, grandi e leggere, così che il costo dell’eolico al suolo, per esempio, è estremamente competitivo se non alla pari con altre fonti di elettricità. La differenza, in negativo, la fa l’eolico offshore, al momento troppo più caro rispetto a quello al suolo, ma che ha un grosso potenziale a lungo termine, stando alle parole della IEA.
Ad ogni modo vedremo come si muoverà il settore nei prossimi anni e se il vento non cambia ne trarremo tutti dei vantaggi.