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5 differenze tra ansia e stress che tutti devono conoscere

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Molte parole del “dizionario di psicologia” sono entrate a far parte della cultura popolare, quindi non è raro sentire dire “sono stressato” o “sono ansioso“. Spesso, anche i medici e altri operatori sanitari usano i due termini stress e ansia indistintamente, anche se non sono la stessa cosa.

Il problema è che sia lo stress che l’ansia provocano gli stessi sintomi, per cui non è sempre facile riconoscere le differenze tra i due. Infatti, sia l’ansia che lo stress sono risposte adattative all’ambiente. Il problema sorge quando questi stati sono mantenuti per lunghi periodi di tempo.

Cosa differenzia lo stress dall’ansia?

1. La causa dello stress è facilmente identificabile, quella dell’ansia no.

Come regola generale, lo stress si presenta in presenza di situazioni stressanti, come ad esempio l’eccesso di lavoro, la rottura di una relazione, conflitti interpersonali o malattie. Al contrario, l’ansia è uno stato più diffuso, che permane anche quando lo stress è scomparso. In pratica, sappiamo da dove proviene lo stress perché ci sono una o più situazioni che ci preoccupano, ma è più difficile determinare cosa ci causa ansia.

2. Nell’ansia predomina la paura, nello stress le preoccupazioni.

Un’altra differenza tra lo stress e l’ansia sta nei sentimenti e sensazioni che generano entrambi gli stati. Anche se possono sembrare identici a prima vista, la verità è che l’ansia si comporta come una palla di neve che scende a valle e tende a trasformarsi in una paura generalizzata, la cui espressione più alta sono gli attacchi di panico. Al contrario, quando si soffre di stress le preoccupazioni hanno spesso la precedenza, le quali in genere ruotano intorno alla situazione scatenante così come una sensazione di nervosismo e frustrazione. Nell’ansia queste preoccupazioni sono più vaghe e generiche.

3. L’ansia è un eccesso di futuro, lo stress un eccesso di presente.

Una differenza tra lo stress e l’ansia è la loro proiezione nel tempo. L’ansia è spesso una risposta all’anticipazione delle situazioni, l’idea che qualcosa di brutto potrebbe accadere, quindi è più uno sguardo terrorizzato volto al futuro, la paura di qualcosa che non è ancora accaduto. Infatti, la paura dell’ansia è uno dei principali fattori che fa diventare ansiosi. Al contrario, lo stress è spesso un eccesso di presente, dato che di solito è accompagnato dalla sensazione di non essere in grado di far fronte alle situazioni che stiamo vivendo, e viene attivato quando crediamo di non avere le risorse per affrontare determinati eventi. Un esempio molto semplice per capire la differenza: la persona è stressata quando arriva in ritardo ad una riunione importante e rovescia una tazzina di caffè appena esce di casa, al contrario, è ansiosa quando pensa continuamente che gli potrebbe cadere la tazza di caffè addosso.

4. Lo stress è spesso causato da fattori esterni, l’ansia si nutre di fattori interni.

Anche se è difficile distinguere tra fattori interni ed esterni, di solito lo stress tende ad essere il risultato di eventi che troviamo difficile da gestire. La situazione che li provoca tende a sfuggire al nostro controllo. Al contrario, l’ansia si alimenta soprattutto di fattori interni dato che comporta un’anticipazione agonizzante di eventi che non sono ancora accaduti, è l’espressione di pensieri catastrofici anticipatori. La differenza tra i fattori interni ed esterni è importante perché se conosci esattamente cosa ti ti preoccupa sarai in grado di adottare le misure necessarie per affrontare tale situazione, sia che si tratti di un evento esterno o un problema che alimenti nella tua mente.

5. Lo stress scompare con la situazione stressante, l’ansia rimane a lungo.

Normalmente, quando la situazione che ci preoccupa è risolta, lo stress scompare o almeno diminuisce. Per esempio, quando abbiamo finalmente finito e consegnato il progetto ci liberiamo del pesante fardello. Ma con l’ansia non avviene lo stesso, perché, non essendo causata da un singolo evento, a volte è necessario ricorrere alla terapia psicologica per imparare a gestire questo stato e rilassarsi.

Quando ci si deve preoccupare?

È importante sapere che l’eustress, come viene chiamato lo stress positivo, non è nocivo. Al contrario, ci dà la dose extra di energia necessaria per affrontare il compito che ci attende. Anche l’ansia non è negativa, quello stato di apprensione che si presenta principalmente quando ci sentiamo vulnerabili ci aiuta a preparare il nostro organismo all’azione. Questo è il motivo per cui entrambi gli stati producono un aumento della produzione di adrenalina, della frequenza cardiaca e affaticamento muscolare.

Il problema inizia quando questi stati, che devono essere temporanei, diventano cronici. A questo punto il nostro organismo è sovraccarico e il sistema endocrino e nervoso cominciano a dare i primi segni di saturazione e possono persino collassare.

Pertanto, sebbene si tratti di risposte normali davanti a determinate situazioni, è importante limitarle il più presto possibile. Infatti, in molti casi, quando lo stress si mantiene nel tempo, si può trasformare in ansia, e questa può finire per causare attacchi di panico, che limitano enormemente la vita della persona.