Trovare la Fonte della Giovinezza che può rallentare l’Invecchiamento è un sogno raggiungibile per chi affronta con semplicità e genuinità questa meravigliosa tecnica tibetana.
Con i Cinque Tibetani possiamo davvero ottenere il benessere del corpo, della mente e dello spirito risvegliando le proprie forze energetiche latenti!
I 5 riti tibetani rappresentano una pratica antica e preziosa con importanti ripercussioni sul corpo e sulla mente. Il loro segreto, custodito per secoli in alcuni monasteri del Tibet, è giunto in Europa grazie al Colonnello Bradford, un ufficiale dell’esercito britannico.
I riti tibetani rinforzano la muscolatura, la tonificano e contribuiscono ad incrementare la flessibilità. Sono utili per migliorare la postura, diventare più agili e rallentare il fisiologico processo d’invecchiamento. Il loro prezioso compito però riguarda anche l’aspetto spirituale e mentale perché combattono lo stress e la stanchezza favorendo il processo di conoscenza di sé. Questa antica pratica si basa sui sette chakra, dei punti non visibili che rappresentano dei centri energetici.
I riti tibetani devono essere svolti al mattino e una volta raggiunta un buon allenamento andrebbero ripetuti per ventuno volte. E’ questo un allenamento non adeguato a chi è malato e alle donne in gravidanza e deve essere eseguito soltanto dopo aver svolto una visita medico-sportiva.
Il primo Tibetano
Energetizza tutti i chakra e ricarica il fisico dato che il suo scopo è accelerare la velocità dei vortici.
In piedi, a gambe leggermente divaricate, solleviamo le braccia lateralmente estendendo le dita delle mani nello spazio. L’attenzione si pone su un punto all’incirca tre o quattro dita al di sotto dell’ombellico. Rimaniamo sciolti e rilassati. Immaginiamo di affondare nel terreno fino a nove metri di
profondità, come se si volessimo mettere radici. Iniziamo a ruotare in senso orario, muovendo i piedi di un quarto di cerchio alla volta.
Restiamo sempre sullo stesso punto, aumentando gradualmente la velocità delle rotazioni. Effettuiamo il rito fino al punto in cui si avverte un leggero capogiro. Possiamo attenuare la sensazione di vertigine mettendo a fuoco un punto davanti a noi. Non appena iniziamo a girare continuiamo a trattenere lo sguardo su quel punto il più a lungo possibile. Il punto di riferimento dà la possibilità di sentirsi meno disorientato e stordito.
Per calmare i capogiri che potrebbero manifestarsi alla fine dei cicli rotatori, premiamo i pollici di entrambe le mani sul terzo occhio.
BENEFICI PER LA SALUTE: intensifica la circolazione, e quindi può alleviare i problemi di vene varicose; tonifica le braccia e ne allevia i dolori dell’osteoporosi; aumenta il flusso energetico attraverso tutti i chakra, specialmente quelli situati alla sommità del capo, la fronte, il torace e le ginocchia, stimolando la rivitalizzazione delle cellule; aiuta il flusso del fluido cerebro-spinale che contribuisce alla chiarezza mentale ed è di ausilio nella prevenzione delle emicranie.
Il secondo Tibetano
Rinvigorisce gli organi addominali e genitali, tonificando, allo stesso tempo, i muscoli delle gambe e del collo.
Ci distendiamo sul dorso con le braccia lungo i fianchi ed i palmi delle mani girate verso terra con le dita unite.
Solleviamo il capo da terra piegando il mento sul petto, innalziamo le gambe (con i piedi a martello) in posizione verticale, tenendo le ginocchia tese e il bacino possibilmente a terra. Se siamo in grado di farlo, estendiamo le gambe, senza piegare le ginocchia, all’indietro verso la testa.
Espirando riportiamo lentamente a terra sia il capo che le gambe, tenendo sempre le ginocchia tese. Rilassiamo tutti i muscoli prima di ripetere il rito.
Durante l’esecuzione del rito dobbiamo essere ben attenti che tutto il dorso aderisca al pavimento, mentre si sollevano le gambe. L’impulso parte dai talloni, sollevandoli dal pavimento e flettendo i piedi “a martello”, con le dita rivolte verso la tibia. Questa posizione di partenza attiva i muscoli estensori delle gambe.
Respirazione:
Quando si sollevano le gambe e il capo inspiriamo profondamente ed si espira completamente quando si abbassano. Tra un’esecuzione e l’altra, quando si rilassano i muscoli, continuiamo a respirare mantenendo lo stesso ritmo.
BENEFICI PER LA SALUTE : ha un effetto ristoratore sulla ghiandola della tiroide, sulle surrenali, sui reni, sugli organi del sistema digestivo, e sugli organi e ghiandole sessuali, compresi prostata e utero. E’ utile per il ciclo mestruale irregolare ed allevia alcuni dei sintomi della menopausa. Ha un effetto positivo sui problemi digestivi e intestinali. E’ ottimo per la circolazione e la respirazione, rendendo più tonici i muscoli cardiaci ed il diaframma, e regola il flusso linfatico. Il movimento inoltre rinforza l’addome, le gambe e le braccia ; allevia la tensione alla parte inferiore della schiena, diminuendo così il dolore ; ha un effetto benefico sulla rigidità delle gambe e del collo.
Il terzo Tibetano
Allevia le tensioni ed i dolori alla schiena ed al collo; stimola ed apre le vie respiratorie e regolarizza la funzionalità degli organi genitali; attiva il terzo, quarto, quinto e sesto chakra. Mettendoci in ginocchia con le dita dei piedi ripiegate e appoggiate a terra, afferriamo con le mani le basi dei glutei o muscoli posteriori delle cosce.. Espirando incliniamo in avanti il capo e il collo ripiegando il mento sul petto. Poi inspirando flettiamo indietro la testa inarcando tutto il busto, concentrandoci sulla parte superiore del dorso e mantenendo perpendicolari le gambe. Avviciniamo al massimo i gomiti uno verso l’altro in modo da chiudere le scapole. In tal modo contraiamo i glutei.
BENEFICI PER LA SALUTE: come il Secondo Rito, anche il Terzo ringiovanisce la ghiandola della tiroide, le surrenali, i reni, tutti gli organi del sistema digestivo, ed anche gli organi e le ghiandole sessuali compresi prostata ed utero. Risulta particolarmente efficace per le donne in menopausa e per le donne mestruate che tendono ad avere dei cicli irregolari o difficoltosi. Tonifica e rafforza l’addome, rende tonico il diaframma, profonda la respirazione, e allevia la tensione muscolare nelle zone lombare e cervicale, diminuendo dolore e rigidità. Aiuta a liberare dalla congestione dovuta alla sinusite e allevia i sintomi dell’artrite cervicale e dorsale.
Incrementa la generale sensazione di vitalità e di energia
Il quarto Tibetano
Tonifica le braccia, le gambe ed i glutei; apre la gabbia toracica, scioglie le articolazioni delle spalle e delle anche; energizza il terzo, quarto e quinto chakra.
Ci sediamo per terra con le gambe distese, divaricandole a circa 20 cm e tenendo i piedi a martello. Appoggiamo le mani a terra ai lati del bacino mantenendo il busto eretto. Pieghiamo il mento in avanti sul petto il più possibile
Inspirando premiamo le mani ed i talloni sul pavimento per slittare con il bacino in avanti sollevandolo contemporaneamente da terra, piegando in tal modo le ginocchia fino a formare una linea orizzontale con il busto e le cosce. Si deve in pratica formare un ponte, con il busto che rimane parallelo al pavimento mentre le braccia e la parte inferiore delle gambe formano una linea verticale. Flettiamo il capo all’indietro. In apnea tendiamo ogni muscolo e fibra del corpo.
Espirando torniamo alla posizione iniziale, lasciando cadere la testa in avanti rilassando i muscoli prima di ripetere la sequenza.
BENEFICI PER LA SALUTE: ha un effetto fortificante sulla ghiandola della tiroide, su tutti gli organi del sistema digestivo, ed anche gli organi e le ghiandole sessuali compresi prostata ed utero, sulla circolazione e sul flusso linfatico. Esso dà tono all’addome, al muscolo cardiaco e al diaframma, e rafforza addome, cosce, braccia e spalle.
Se soffrite di congestione da sinusite, troverete che aiuta a liberare i dotti nasali. Se soffrite di artrite localizzata al collo, alla spalle, alle anche ed alle ginocchia troverete questo movimento particolarmente utile ad alleviare i sintomi. Lo stesso si può dire per quelle persone che soffrono di osteoporosi a carico di braccia, gambe e bacino. Rende anche più profonda la respirazione. Questo movimento può inoltre influenzare positivamente i cicli mestruali o difficoltosi e i sintomi delle menopausa
Il quinto Tibetano
Rinforza i muscoli delle braccia e del petto, allunga la parte posteriore delle gambe e della schiena; stimola e tonifica gli organi addominali ed intestinali; agisce su tutti i chakra!
Ci mettiamo carponi con le mani, appoggiate a terra, un po’ più avanti rispetto alla linea delle spalle, con le punte dei piedi
ripiegate. Teniamo sia le mani che i piedi a una distanza di 60 cm. Inspirando alziamo la testa. Espirando solleviamo in alto il bacino allungando la schiena e le gambe e spingiamo i talloni verso terra. Inspirando abbassiamo il bacino ed avviciniamo il pube al pavimento, senza però appoggiare il corpo, facendo leva unicamente sulla punta dei piedi e delle mani con le braccia ben tese, la schiena inarcata, la testa rivolta all’indietro e la bocca leggermente aperta.
BENEFICI PER LA SALUTE: ha un effetto rinvigorente sulla ghiandola della tiroide, sulle surrenali, sui reni, su tutti gli organi e ghiandole sessuali compresi prostata e utero. Esso favorisce la circolazione e il flusso linfatico, il che ha un impatto positivo sul sistema immunitario, stimola una respirazione più profonda, energia e vitalità, ed accelera la rotazione di tutti i chakra. Tonifica l’addome, il muscolo cardiaco, e il diaframma, rinforza i muscoli addominali, delle gambe e delle braccia e aiuta ad alleviare i dolori lombari così come la rigidità delle gambe e del collo.
E’ utile per alleviare i sintomi della menopausa e delle mestruazioni irregolari o difficoltose. Inoltre libera la cavità nasali, riduce i problemi digestivi e intestinali, aiuta coloro che soffrono di osteoporosi alle braccia ed alle gambe, e può apportare sollievo a chi soffre di artrite al bacino, alla schiena, alle spalle, alle mani e ai piedi
Il primo rito
Si esegue in piedi tenendo la schiena dritta e sollevando le braccia all’altezza delle spalle. Lentamente si inizia a girare in senso orario mantenendo il capo eretto e le braccia ben distese.
Il secondo rito tibetano
Prevede che ci si sdrai mettendo le braccia lungo i fianchi; si alzano le gambe distendendole completamente e si solleva leggermente il capo verso il petto.
Il terzo rito tibetano
Bisogna inginocchiarsi tenendo il busto eretto. Lentamente si piega il capo indietro inarcando la schiena. Si rivela particolarmente utile per la salute della schiena.
Il quarto rito
Parte da seduti tenendo le gambe distese. Aiutandosi con le braccia si solleva il corpo in modo che sia parallelo rispetto al suolo. E’ utile per tonificare la muscolatura delle gambe e delle braccia.
Il quinto rito tibetano
Prevede che ci si posizioni a quattro zampe. Facendo leva sulle gambe e sulle braccia si alza in bacino fino a formare una sorta di V rovesciata. E’ un esercizio importante per la schiena ma anche contro l’osteoporosi.