Addio vecchie lampadine a incandescenza: dal primo settembre, scatta il divieto di vendita delle ultime in circolazione, quelle di potenza compresa tra i 25 e i 40 watt. Le altre erano state gradualmente eliminate dal 2009, in base alla normativa europea sull’Ecodesign o direttiva EUP (Energy Using Products) 2005/32/EC. Dal primo settembre 2016 il divieto sarà esteso alle lampade alogene a bassa efficienza.
Dal primo settembre 2016 il divieto sarà applicato anche alle lampade alogene a bassa efficienza.
Quali sono i motivi di questa scelta? Le vecchie lampadine ad incandescenza trasformano in luce soltanto il 5-10% circa dell’energia che consumano, mentre il resto viene disperso sotto forma di calore nell’ambiente circostante.
Le sostitute ecologiche, ovvero le lampadine fluorescenti, utilizzano il 65-80% di energia in meno garantendo un risparmio energetico equivalente al consumo di 11 milioni di famiglie all’anno e una considerevole riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a circa 15 milioni di tonnellate all’anno.
Nonostante i prezzi d’acquisto delle lampadine ecologiche siano piu elevati rispetto alle vecchie, in realtà esse sono più economiche poichè consumano meno, durano più a lungo e garantiscono – secondo le stime UE- un risparmio annuale di circa 50 euro nella bolletta di ogni famiglia.
Il programma di risparmio energetico comunitario mira, dunque, a preservare sia l’ecosistema che il portafoglio dei cittadini attraverso emendamenti che prevedono il ritiro dei beni pericolosi o poco efficienti. Infatti, oltre alle vecchie lampadine, sono stati banditi altri articoli considerati nocivi per l’ambiente come il mercurio e i sacchetti di plastica che non sono biodegradabili.
Entro il 2020 – secondo La Commissione Ue – queste misure dovrebbero portare a un risparmio energetico pari al consumo di 11 milioni di famiglie all’anno, e a una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di 15 milioni di tonnellate all’anno.