Lo smaltimento è una delle problematiche legate alle batterie delle auto elettriche. Le batterie sono una delle componenti più costose di un veicolo elettrico, il costo è dettato dai materiali impiegati, le cosiddette Terre rare. Non lasciatevi ingannare dal nome, le terre rare non sono materiali “in via di estinzione” ma sono materiali preziosissimi, di vitale importanza per la gran parte di tecnologie.
Le terre rare vengono estratte dalle miniere e la Cina è uno dei più grandi esportatori asiatici. Senza volerci soffermare su questioni legate alla sicurezza degli operai cinesi, addetti all’estrazione delle terre rare, vi diciamo subito che per motivi economici alcuni paesi occidentali, tra cui gli USA, hanno imposto delle restrizioni sulle importazioni delle terre rare dalla Cina.
Tale condizione ha costretto gli ingegneri delle case automobilistiche a sviluppare tecniche di impiego più efficaci, e da qui il recupero mediante una catena di riciclo delle batterie delle vecchie auto ibride. L’alternativa al recupero delle terre rare dalle vecchie batterie usurate, era importare materiali preziosi da altri Paesi affrontando dei costi più proibitivi.
Gli ingegneri Honda hanno sviluppato un sistema per entrarre le terre rare dalle vecchie batterie nichel-metallo idruro (NiMH). Le auto che equipaggiano le batterie nichel-metallo idruro sono le ibride come la Toyota Prius, l’Honda Insight/Civic. La Honda recupera le terre rare dalle batterie nichel-metallo idruro attraverso un ossido, in secondo momento, mediante una reazione di elettrolisi salina, dall’ossido si recuperano le terre rare.
Le terre rare estratte con questo processo hanno una purezza superiore al 99%, la medesima purezza riscontrata nelle terre rare al momento dell’acquisto da un fornitore. Il processo Honda consente di estrarre l’80% delle terre rare presenti nelle batterie-metallo idruro.