“Quest’anno o il prossimo arriverà l’era glaciale“. Sono queste le parole di Habibullo Abdussamatov, fisico solare di fama mondiale e capo della ricerca spaziale presso l’Accademia Russa delle Scienze al Pulkovo Astronomical Observatory di San Pietroburgo. Abdussamatov ricopre anche l’incarico di direttore del segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale.
Si tratta del risultato di una accurata ricerca della ISS che ha valutato l’entità dell’irradiazione solare accertandone una notevole diminuzione che anticipa una “mini era glaciale” che dovrebbe raggiungere il suo picco massimo entro il 2040 per poi regredire.
Questa tesi deriva dall’elaborazione di un’ipotesi sostenuta da molti scienziati che vede la causa dell’aumento delle temperature non nell’emissione di CO2, ma nell’attività solare che ha notoriamente degli sbalzi molto forti. Questo avrebbe causato una forte emissione di biossido di carbonio da parte degli oceani. Questa enorme degassificazione oceanica è determinata a sua volta dal maggiore irraggiamento solare a cui sarebbe succeduta una immediata diminuzione e quindi un raffreddamento repentino.
Secondo Abdussamatov e altri scienziati occidentali, durante gli ultimi 1000 anni si sono avuti cinque periodi di freddo corrispondenti tutti ai minimi di attività solare denominati “minimi di Munder”. Si tratta degli anni 1030, 1315, 1500, 1680 e 1805.
Lo scienziato ha inoltre aggiunto: “Marte ha il riscaldamento globale. Questi riscaldamenti globali paralleli, osservati simultaneamente su Marte e sulla Terra, non possono che essere una conseguenza degli effetti dello stesso fattore: un cambiamento a lungo termine nell’ irraggiamento solare”.
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il dato oggettivo è che quest’anno il termometro, in Russia, ha segnato una decina di gradi in meno rispetto ai valori statistici stagionali, in Fracia si è verificato uno degli inverni più rigidi di sempre e così è stato anche in Inghilterra. Inoltre gli esperti prevedono che d’ora in avanti gli inverni saranno sempre più rigide così per qualche decennio e le estati probabilmente più calde. Un chiaro segno che stiamo perdendo gli equilibri scanditi dalle stagioni.
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