Che la fedeltà dei cani li renda capaci di percorrere chilometri e chilometri per tornare a casa, è storia nota. Ma la storia di Dado, un grosso incrocio di labrador bianco, è quasi sicuramente unica. Perché lui da casa è scappato per tornare al canile di Bibiana, dove aveva trovato rifugio dopo essere sopravvissuto al terremoto de L’Aquila.
Dato in adozione a una signora della provincia torinese, Dado ha scavalcato la recinzione e, dopo due settimane e 15 chilometri nei boschi, è tornato al rifugio gestito dalla Lega Nazionale del Cane.
Aveva circa sei mesi, e si è trovato di colpo senza casa e padroni. Mi ha cercato un’amica della Lega dell’Abruzzo, chiedendo se potevamo occuparcene, dato lo stato di emergenza in cui si trovavano. Avevano accolto 700 cani, con soli 300 posti a disposizione”.
Così il cucciolone di labrador era arrivato in Piemonte, ma il trauma subìto durante il terremoto era ancora presente: Dado non sopportava i rumori forti, si nascondeva nella sua cuccia e tremava. I volontari del canile, allora, sono intervenuti: “Abbiamo creato per lui un branco di 5 cani – spiega la Avondetto al quotidiano – che di notte se ne stavano liberi nel prato, a fare la guardia. Dado si è rivelato presto un leader, svolgeva il ruolo di capobranco. Dopo qualche mese stava meglio”. Ed è stato dato in adozione.
Nella nuova casa, però, il labrador è rimasto solo per tre giorni, dopodiché è sparito. Gli addetti del canile l’hanno ritrovato dopo due settimane, fermo davanti alla recinzione della struttura: dopo aver vagato nei boschi era scheletrito, “doveva avere perso almeno dieci chili – dicono -. E’ entrato in canile, felice: si sentiva di nuovo a casa, fra i suoi amici. Ora è qui, non lo lasceremo più andare via”.