L’associazione propone l’adozione di un nuovo obiettivo di riduzione dell’intensità energetica per coniugare ambiente, sviluppo e competitività del Paese
L’efficienza energetica rimane uno dei temi caldi nel dibattito politico italiano. In Parlamento e a livello della Conferenza Stato-Regioni continua la discussione sullo schema di Decreto legislativo predisposto dal Governo per il recepimento della Direttiva 2012/27/UE, il provvedimento che, una volta in vigore, dovrebbe ridefinire l’economia italiana sotto il profilo energetico. In attesa che vengano acquisiti i pareri delle commissioni competenti, gli Amici della Terra hanno stilato i propri emendamenti al decreto di recepimento.
“Finora la Strategia Energetica Nazionale ha riconosciuto solo a parole un ruolo prioritario all’efficienza energetica mentre il quadro degli obiettivi e degli investimenti è rimasto contraddittorio e gravemente sbilanciato in favore delle sole fonti rinnovabili elettriche intermittenti o poco efficienti”. Ora, per l’associazione è arrivato il momento di operare una scelta decisa e di concentrare le risorse disponibili a sostegno del settore dell’efficienza energetica. Per questo motivo gli Amici della Terra si sono rivolti al Governo chiedendo che l’Italia superi l’obiettivo formulato in termini di riduzione dei consumi per identificare e adottare nuovi obiettivi di efficienza energetica coerenti con gli indicatori di crescita della competitività del tessuto produttivo e di rilancio economico.
“È necessario – spiega Rosa Filippini, Presidente di Amici della Terra – adottare un indicatore che possa esprimere il miglioramento di efficienza energetica in modo collegato alla crescita della competitività del Paese”, prevedendo anche un obiettivo 2020 di riduzione dell’intensità energetica, elemento che indica il rapporto tra un’unità di ricchezza o produzione e la quantità di energia necessaria per realizzarla.
“Privilegiare gli investimenti in efficienza energetica dei processi produttivi in chiave di crescita della competitività sarà uno dei fattori determinanti per un solido rilancio dell’economia italiana”.