Piralide del bosso, cura: tutte le informazioni utili e i prodotti più indicati per prevenire l’attacco di questo insetto ed evitare che intere siepi e piante vengano danneggiate.
La piralide del bosso, insetto di provenienza asiatica, sta inesorabilmente deturpando il bosso! Può defogliare completamente e in poco tempo intere piante e siepi. Una sua diffusione incontrollata potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza stessa del bosso; pianta ornamentale tipica del giardino all’italiana, molto diffusa in parchi, giardini e aree cimiteriali.
Cenni sulla piralide del bosso
In Italia, la piralide del bosso (Cydalima perspectalis) compie due o tre generazioni all’anno. La larva, di color verde chiaro, arriva fino a 4 cm di lunghezza e appare ricoperta di peli radi che si sviluppano da punti neri presenti longitudinalmente sul corpo. Dopo circa quattro settimane di frenetica alimentazione, si trasforma in crisalide. Questa rimane attaccata alle foglie grazie a fitti fili di seta intessuti dalla larva sulla pianta. L’adulto è una farfalla con ali di colorazione bianca e bordi marroni.
Come coltivare, potare e curare il bosso
Tutte le informazioni su come curare e come coltivare il bosso sono contenute nel nostro speciale approfondimento intitolato “Bosso: coltivazione, cure e manutenzione“. Per la malattia della piralide del bosso (bruco del bosso), vi invitiamo a rimanere in questa pagina mentre per altre malattie come la ruggine o malattie fungine, vi invitiamo a leggere il nostro approfondimento. Nell’articolo di approfondimento ci sono le linee guida per riconoscere la larva della piralide del bosso.
Piralide del bosso, cosa danneggia
Con la sua attività trofica in poco tempo può defogliare completamente il bosso. Il danno si evidenzia sulle parti della pianta che vengono regolarmente potate (ad esempio nelle siepi), sui lati e sui rami più bassi della chioma. Le larve come altre specie di lepidotteri che si nutrono di piante contenenti sostanze tossiche, assumono forti quantità di alcaloidi che le rendono praticamente inattaccabili dagli uccelli e altri predatori. Per questa loro caratteristica, non hanno bisogno di nascondersi, infatti sono ben visibili sulla superficie
delle foglie.
Le larve defogliano in maniera diversa a seconda del loro stadio di accrescimento:
- le larve appena nate si nutrono della pagina inferiore delle foglie
- le larve mature si nutrono dell’intera lamina fogliare, lasciando intatta solo la nervatura centrale.
Possono inoltre danneggiare la corteccia ancora verde dei nuovi rami. Le piante di bosso attaccate si presentano fortemente defogliate con un caratteristico intreccio di fili sericei tra foglie e rametti
Bruco defogliatore anche sul cipresso
La piralide può danneggiare altre piante? L’insetto è stato occasionalmente segnalato anche a spese di un altro ospite, la Pachysandra (Pachysandra terminalis), una pianta erbacea sempreverde anch’essa appartenente alla famiglia delle Buxaceae. Mai, prima d’ora, lo si è visto su altre piante, tranne forse alcune rose.
Le lunghe tele ancorate ai rami dei cipressi e un inizio di defogliazione di alcuni dei rami più bassi sembrano invece indicare che la piralide abbia in questo caso iniziato a parassitizzare anche questa specie, appartenente a genere e famiglie completamente diverse dal bosso. Il che fa temere per moltissime altre piante.
Piralide del bosso, prevenzione
Per combattere le infestazioni della piralide del bosso è fondamentale la prevenzione, specialmente nelle aree in cui la specie è già stata segnalata e ha causato danni. In questi casi, all’inizio della primavera è bene eseguire tempestivi campionamenti sulla vegetazione e, per giardini di particolare pregio, è necessario installare trappole a feromoni per il monitoraggio degli adulti del lepidottero. In questo modo sarà possibile individuare i primi focolai di infestazione per intervenire in modo mirato ed efficace.
Piralide del bosso, lotta biologica
Per una lotta biologica contro la piralide possono essere fatti ripetuti trattamenti con prodotti a base di un batterio entomopatogeno, il Bacillus thuringiensis, che non risulta fitotossico e non pregiudica la vita dei predatori e dei parassiti naturali degli insetti dannosi.
Il Bacillus thuringiensis, da un punto di vista ambientale, è un batterio sporigeno che vive normalmente nel terreno: lo trovate in vendita nei vivai o nei negozi specializzati per l’agricoltura (contiene spore e cristalli proteici del batterio) .
Come funziona?
Una volta irrorato il prodotto sulle superfici fogliari, viene ingerito dagli stadi larvali degli insetti sensibili (principalmente lepidotteri). Raggiunto l’apparato digerente (solo in presenza di pH alcalino), le spore germinano e i cristalli proteici subiscono una trasformazione, con liberazione di tossine, che danneggiando il tratto intestinale delle larve, le alla morte.
I formulati a base di Bacillus thuringiensis sono caratterizzati da una forte selettività e risultano pertanto innocui per l’uomo e per gli organismi superiori; in presenza di un pH acido (comune nei diversi vertebrati), non avviene infatti la trasformazione del cristallo proteico e quindi, la liberazione di tossine. I formulati a base di Bt sono perciò estremamente specifici e danneggiano solo l’intestino di ben determinate specie d’insetti, come Piralide del bosso e Processionaria del Pino.
Indicazioni utili
E’ fondamentale nebulizzare bene la soluzione e bagnare abbondantemente le piante, ricorrendo se possibile a lance con ugelli rotativi in grado di fare penetrare a fondo il prodotto.
Esistono però anche prodotti insetticidi specifici attivi contro le larve dei lepidotteri o da utilizzare direttamente sull’apparato radicale, ma si tratta di sostanze tossiche che possono essere molto dannose per la salute e per l’ambiente. Meglio quindi, nel caso, affidarsi a un esperto.
Non è facile reperire bioinsetticida a base di Bacillus thuringiensis nei garden center, bisognerà rivolgersi presso rivenditori meglio specializzati. In ogni caso si consiglia di comprarne uno di nuova generazione, cioè sintetizzato in laboratorio dalla combinazione dell’attività dei ceppi di Bacillus thuringiensis di maggiore efficacia per il trattamento della piralide del bosso, e contro altri parassiti (altre larve di lepidottero) dannosi per la nostra siepe.
Chi predilige gli acquisti online
Può puntare al prodotto BIO a base di Bacillus Thuringiensis, specificamente del ceppo Aizawai, il più indicato per eliminare la piralide del bosso (è specifico per le larve dei lepidotteri defogliatori proprio come il bosso). La confezione è di 500 grammi, quindi la consigliamo per chi vuole effettuare più trattamenti. Il prezzo della confezione è di circa 25 euro compreso di spese di spedizione.
In alternativa, per chi ha una piccola siepe, vi è il prodotto Agrobacterias – Snake Killer da 50 GR, sempre a base di Bacillus thuringiensis, il prezzo è di 15 euro.
Mentre chi preferisce un prodotto liquido può affidarsi al Zapi Larve E Bruchi Delle Piante Flacone Da 50 Ml sempre a base di Bacillus thuringiensis ma questa volta la formulazione prevede due ceppi differenti così da allargare lo spettro d’azione. Il Zapi si compra al prezzo di circa 13 euro compreso di spese di spedizione. Con un flacone da 50 ml si può ottenere una diluizione di circa 15 litri d’acqua da irrorare sulle siepi da trattare.
Anche il primi due prodotti citati sono solubili in acqua: si tratta di granuli che, una volta disciolti in acqua, rendono attiva l’azione del Bacillus thuringiensis, in particolare la confezione da 500 grammi impiega il ceppo Aizawai, in grado di produrre una tossina specifica per il bosso.
Attenzione!
Quando trattate le vostre siepi con il Bacillus Thuringiensis ricordate di evitare altri pesticidi alcalini come prodotti a base di calce o poltiglia bordolese. Per massimizzare l’efficacia si raccomandano 3 trattamenti all’anno.
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