Si è ritrovato da un giorno all’altro in canile senza aver fatto nulla di male: il suo proprietario ha deciso di rinunciare a lui, dichiarando di non poter più permettersi di tenerlo. E così Rei, ad appena un anno di vita, è finito in canile.
Lo choc è stato molto forte, nonostante i volontari abbiano provato a farlo sentire a suo agio. Non capire il motivo per il quale è stato allontanato dal luogo che considerava casa per lui è stato come ricevere una coltellata al cuore.
E così, come anche altri cani che subiscono lo stesso trauma, Rei ha iniziato a smettere di mangiare e a stare male. Solitamente, in questi casi, lo stress può durare anche oltre due settimane dall’arrivo in canile. Rei tuttavia non riusciva a superare il dolore. Si è sentito tradito dalla persona che amava e per questo motivo ha perso ogni ragione di vivere.
Nonostante la terapia e le cure offerte dai volontari del rifugio, Rei ha iniziato a somatizzare lo stress. Avvertiva problemi fisici come enterite, diarrea, altri dolori. Dopo diversi giorni trascorsi così, purtroppo, è venuto a mancare.
La storia di Rei ricorda che anche la rinuncia alla proprietà è una forma di abbandono. Una, magari, vissuta meno tragicamente dall’essere umano, ma non è così per i nostri amici a quattro zampe.
OIPA: quest’estate si rischia record di abbandoni
L’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), ha sollevato la questione con una campagna anti-abbandono molto efficace. La loro locandina mostra il muso di un cane diviso a metà: la prima è quella di un cane amato e tranquillo, su cui campeggia la scritta “M’ama”. Sull’altra invece quella di un cane che ha perso la gioia e la speranza dopo essere stato abbandonato. Su questa parte c’è invece scritto “Mi amava”.
Il presidente dell’Oipa Massimo Comparotto ha voluto lanciare l’allarme per quest’estate, in particolare. Nonostante ogni estate possa essere considerato un periodo critico per l’abbandono di animali, in questa del 2021 il fenomeno rischia di raggiungere livelli record.
Durante il periodo trascorso in lockdown, infatti, molte persone hanno deciso di adottare degli animali per alleviare il senso di solitudine o per portare un po’ di gioia all’interno della propria famiglia. Con l’allentamento delle misure, molti animali domestici rischiano di essere abbandonati: molto impietosamente, qualcuno si è già disfatto del proprio cane o gatto abbandonandolo in strada o portandolo al rifugio, condannandolo quindi a subire lo stesso trauma che ha subito Rei.
Le associazioni animaliste hanno invitato tutti a non abbandonare le creature che senza chiederci niente in cambio hanno reso meno tremendo il lockdown. Se nel caso dovessero sopraggiungere problemi nel gestire i propri animali domestici, tuttavia, è sempre opportuno chiedere supporto ai volontari e alle guardie zoofile di zona, in modo da rendere meno dolorosa la separazione.