L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha di recente lanciato un allarme riguardo numerose specie di piante. Pare infatti che ci siano più di 70 specie di piante che rischiano di sparire dall’ambiente a causa soprattutto dell’agricoltura.
L’utilizzo dei pesticidi e anche il consumo del suolo minacciano in modo serio numerose piante selvatiche. In particolare sono in pericolo la vaniglia e il cotone, ma come abbiamo detto ce ne sono molte altre che rischiano seriamente l’estinzione.
Diverse le specie di piante a rischio estinzione
Uno studio pubblicato sulla rivista Plants, People, Plant ha analizzato 224 specie di piante originarie del Centro America e del Sud America. Da questo lavoro è emerso che sono numerose le piante selvatiche che rischiano l’estinzione. Pare infatti che il 35% di queste specie vegetali rischino seriamente di sparire per sempre. La colpa di questo è anche questa volta da imputare all’azione degli uomini.
Gli habitat naturali in cui solitamente crescono quelle in questione sono infatti di frequente utilizzati per l’agricoltura. Convertendo questi ecosistemi in zone in cui c’è un uso intensivo di pesticidi ed erbicidi comporta chiaramente l’eliminazione di piante non coltivate. Di conseguenza sono tante le piante selvatiche autoctone che scompaiono per lasciare spazio all’azione dell’uomo.
Tra i vegetali che risultano essere maggiormente a rischio c’è la vaniglia: tutte le otto specie di vaniglia del Centro e Sud America infatti rischiano di sparire. Anche il cotone selvatico è in pericolo, infatti il 92% delle specie di questa pianta rischia di sparire. Persino l’avocado non ha un futuro roseo in quanto il 60% di queste piante sono a rischio.
Oltre a queste piante ce ne sono anche altre che rischiano di sparire. Il 44% delle specie di mais selvatico, il 31% delle specie di fagioli, il 25% delle specie di peperoncino e il 23% delle specie di patate sono in pericolo.
Bisogna dire che il rischio non riguarda solo le piante originarie del Centro e del Sud America, infatti anche altre piante sono in pericolo. Banane, mele, prugne e zenzero selvatico sono infatti a grosso rischio.
È essenziale preservare la biodiversità
Uno degli obiettivi primari degli ambientalisti è quello di cercare di preservare la biodiversità. Questa è una questione di primaria importanza dal momento che la diversità genetica è essenziale per rendere le colture in grado di resistere al cambiamento climatico. Visto che nel presente il problema della crisi climatica è davvero grande, è chiaro che solo in questo modo si possa avere dei risultati positivi in agricoltura.
Per comprendere questo discorso basta pensare al fatto che oggi secondo i ricercatori circa 16 specie di piante selvatiche usate in agricoltura permettono di rendere le colture più resistenti ai climi estremi.