Il presidente cinese Xi Jinping ha deciso di puntare alla neutralità carbonica entro il 2060. Per raggiungere questo importante obiettivo, la Cina quindi dovrà abbassare le emissioni di CO2 entro il 2030 in modo da arrivare a zero emissioni successivamente.
Questo è un passo avanti significativo per una nazione che fino a poco fa non sembrava interessata a ridurre l’inquinamento. Dal momento che la Cina è il maggior produttore di CO2, diminuendo la sua anidride carbonica ci sarà una riduzione di emissioni mondiali del 20%.
Appare comunque molto difficile riuscire davvero ad arrivare a zero emissioni di anidride carbonica entro il 2060. Attualmente nella nazione asiatica infatti c’è quasi il doppio di CO2 rispetto agli Stati Uniti e due volte e mezzo rispetto all’Europa. Ridurre le emissioni partendo da questi dati è quindi possibile, ma azzerarle addirittura in tempi così brevi è davvero complesso.
In Cina si va verso l’abbandono del carbone
Per riuscire a tutelare l’ambiente e ad azzerare le emissioni di CO2, in Cina si cercherà quindi di modificare le fonti energetiche utilizzate. In particolare si tenterà di abbandonare i combustibili fossili molto inquinanti come il carbone optando per alternative più green.
Secondo quanto riferito dall’Agenzia Internazionale per l’Energia, la nazione asiatica oggi brucia circa 3,9 miliardi di tonnellate di carbone ogni anno. Questo significa che qui si usano più del quadruplo delle quantità usate dalle altre nazioni.
Proprio per questo è essenziale diminuire l’utilizzo di carbone andando a sostituire le centrali attuali con altre più recenti. Questi dovranno emettere quantità minori di CO2, ma successivamente si arriverà anche a utilizzare solo centrali che non useranno carbone.
Fondamentale pensare anche allo sviluppo edilizio
Nella nazione asiatica esiste anche la necessità di pensare in modo serio al modo migliore per affrontare la sfida dell’urbanizzazione. In particolare è necessario cercare di migliorare lo sviluppo edilizio nel Paese in quanto il tasso di urbanizzazione crescerà ancora nei prossimi anni.
La popolazione cinese dovrebbe aumentare di altre 169 milioni di persone entro il 2030. Questo significa chiaramente che dovranno essere sviluppate nuove abitazioni, nuovi edifici e anche nuove città. Realizzare queste cose però significa anche emettere grandi quantità di CO2 e di conseguenza allontanarsi dall’obiettivo della neutralità.
Le industrie cinesi rappresentano 28% delle emissioni di anidride carbonica della Cina, una percentuale molto elevata che preoccupa. Proprio per questo motivo è importante cercare di puntare sulla realizzazione di altri progressi tecnologici che vadano a diminuire l’inquinamento causato dalle industrie. Solo in questo modo infatti si potrà ridurre l’inquinamento causato dall’urbanizzazione.