I primi otto cuccioli provenienti da un rifugio dell’Ucraina sono da poco arrivati nel nostro Paese attraverso una staffetta che ha coinvolto la LAV in Ungheria e il Rifugio Enpa di Verona, dove sono tutt’ora ospiti.
A dare una spinta al progetto sono state le due associazioni con il supporto del Comune di Verona guidato, il cui Sindaco, Federico Sboarina, ha annunciato che sarà l’Amministrazione Comunale a occuparsi del mantenimento dei cuccioli. Si tratta di uno dei tanti aiuti organizzati in Italia per sostenere associazioni e rifugi che attualmente si trovano in difficoltà a causa dell’invasione russa iniziata lo scorso 24 febbraio 2022.
“Quando hanno fatto il loro arrivo, erano al collasso. Avevano fame, ma non erano denutriti. Contro ogni pronostico, considerato il viaggio che hanno compiuto tra tre diversi paesi, erano in buone condizioni. Nelle prossime ore verranno visitati dall’Asl che ci comunicherà il protocollo sanitario da seguire” ha riferito il presidente della della Sezione Enpa di Verona, Romano Giovannoni.
I cuccioli dall’Ucraina sono in attesa del via libera dell’Asl per essere adottati
I cuccioli hanno tutti un’età compresa tra i due e i tre mesi e mezzo, secondo le stime dei volontari: “Li abbiamo fatti scendere dal camion sul quale hanno viaggiato e li abbiamo sistemati in un box riscaldato che abbiamo preparato proprio per loro. Vederli mangiare e recuperare le forze è stato davvero commovente”.
I cuccioli possedevano un passaporto sanitario e avevano già ricevuto la vaccinazione antirabbica, ma i volontari dovranno attendere il via libera dell’Asl prima di darli in adozione. Cosa che non sarà molto difficile visto che l’associazione ha già raccolto già numerose richieste da parte di famiglie italiane desiderose di dare una casa a questi cuccioli sfortunati.
I volontari si stanno anche attivando per tradurre i documenti sanitari visto che erano scritti in cirillico: “Siamo felici per aver contribuito ad alleviare la sofferenza degli animali, anche loro vittime di questa situazione” ha continuato Giovannoni.
Sistema d’accoglienza per animali già al collasso
In Europa ci sono diversi progetti simili già attivi, ma attualmente è ancora difficile mettere in piedi un sistema scorrevole per l’accoglienza di cani e gatti provenienti dalle zone di guerra. Il canile di Budapest, il principale rifugio che sta raccogliendo animali provenienti dall’Ucraina, è purtroppo già al collasso. Nonostante la maggior parte dei profughi ucraini proprietari di animali si sia rifiutata di abbandonare i propri amici a quattro zampe, il conflitto in corso ha fatto ovviamente impennare il numero degli abbandoni.
E chi fugge dal Paese in compagnia del loro cucciolo si trova spesso difronte a problemi con la burocrazia: la deroga che permette di movimentare animali privi di passaporto europeo non ha infatti trovato l’adesione di tutti gli stati membri. Nel nostro Paese è attualmente in vigore, ma ci sono stati come la Germania che non l’hanno ancora ratificata.