Giorgio Panariello ha recentemente voluto ricordare Snoopy, il border collie della famiglia Lucisano che venne assassinato brutalmente nel 2015. Il cane si stava godendo un po’ di fresco sul terrazzo quando a un certo punto un uomo di 38 anni, vicino di casa, gli ha sparato senza pietà. Il portuale, che era da poco rientrato da un turno di notte, si lamentava di non riuscire a dormire a causa dell’abbaiare del cane.
Quella tragica vicenda colpì tantissime persone in tutta Italia, tra cui proprio l’attore comico che poco dopo l’uccisione di Snoopy, nel 2016, nel suo libro “So che ci sarai per sempre”, raccontò anche la sua storia, insieme alle lettere di persone comuni che raccontavano il loro rapporto con i loro animali da compagnia.
Nei giorni scorsi, mentre Panariello si trovava in tournée con il suo spettacolo a Livorno, ha voluto rendere omaggio alla statua in bronzo dedicata a Snoopy, realizzata per ricordare il povero animale ma anche la terribile violenza di cui può essere capace un uomo nei confronti di animali così indifesi. A rendere possibile l’installazione di questo monumento, inaugurato il 4 febbraio nel Parco di Villa Fabbricotti a Livorno, è stata la famiglia di Snoopy, con l’aiuto dell’associazione Animalisti Italiani Onlus.
Tra le altre iniziative per ricordare il cane c’è anche un cortometraggio mostrato nelle scuole per sensibilizzare i bimbi a rispettare e amare i cani e tutti gli altri animali. Un messaggio molto forte visto che è proprio a quell’età che si apprendono alcuni valori.
L’amore di Giorgio Panariello per gli animali
In quanto a Panariello, non è nuovo nel suo impegno animalista. L’attore negli anni ha sostenuto numerose associazioni. In diverse interviste ha inoltre voluto sottolineare il legame che c’è tra lui e i suoi due amici, un pastore tedesco di nome Zeus, che purtroppo non c’è più, e una meticcia di nome Crusca.
In “So che ci sarai per sempre”, tra le 52 storie raccontate, c’è anche quella di Panariello e Zeus:
“Stavi male da tempo, sapevo che sarebbe stata questione di settimane. Ma quando te ne sei andato, quando sono rientrato a casa e non c’era più il tuo bau a salutarmi… Ecco, in quel momento ho capito quanto lancinante potesse essere il dolore di perderti. Mai nella mia vita avrei pensato di stare così male.” scrive l’attore nella sua lettera.
“Sei sempre qui, da qualche parte nel mio cuore e nel mio cervello… Lo sai che da quando non ci sei più porto sempre con me il tuo guinzaglio? È un modo per non staccarmi mai da te. È un modo per ringraziarti: grazie a te ho capito meglio gli altri cani, anzi, tutti gli altri animali. Ed è stato un regalo immenso che solo chi ha amato un cane può capire. Non ti dimenticherò mai”.