Il povero Dylan è uno dei tantissimi cuccioli che a causa dei pregiudizi degli esseri umani finiscono col trascorrere la maggior parte della loro vita in canile. A differenza dei suoi fratelli, che sono stati acquistati molto rapidamente quando erano ancora dei cuccioli, Dylan ha attirato poco interesse. Anche perchè nel frattempo stava crescendo e davvero poche persone sono disposte ad acquistare un cane che ha già raggiunto una stazza importante. Quella piccola palla di peli bianchi in pochi mesi è diventato un giovane cane, già abbastanza grande da allontanare aspiranti proprietari.
Nel frattempo è arrivata anche la pandemia a peggiorare le cose. Con il lockdown il ragazzone ha iniziato a fare sempre meno passeggiate e piano piano la sua luce ha iniziato a spegnersi. Nel frattempo il suo malessere lo portava ad abbaiare e a lamentarsi, generando fastidio nei vicini di casa. Alla fine quel cucciolo un po’ troppo cresciuto è diventato un problema.
Le persone che si prendevano cura di lui hanno avuto anche altre difficoltà e alla fine si sono trovate un po’ costrette a dare via non solo Dylan, ma anche i suoi genitori. I volontari sono già riusciti a trovare una sistemazione per questi ultimi, ma per Dylan le proposte scarseggiavano. Purtroppo il suo destino è molto simile a quello di tantissimi altri “cagnolini invenduti”, trattati un po’ come merce di scarto nonostante non abbiano fatto nulla per meritarsi tutto ciò.
Dylan ha già due adozioni fallite alle spalle
Qualche mese fa, però, qualcosa per lui si è mossa: una coppia si è fatta avanti per adottarlo. Avrebbe avuto molto spazio verde in cui correre e giocare.
Dylan si è comportato benissimo e nonostante non ami molto stare al guinzaglio, non si è mai comportato male e ha sempre ascoltato quello che i suoi nuovi proprietari gli chiedevano. Purtroppo, però, dopo qualche tempo i due hanno deciso di riportarlo indietro perchè avevano acquistato un cucciolo da un allevamento e volevano dedicarsi principalmente a lui. Hanno quindi riportato Dylan al rifugio che nonostante la delusione si è subito rimesso alla ricerca di una nuova casa per lui.
Dopo qualche settimana hanno trovato un’altra famiglia disposta a prenderlo con sè. Le premesse erano ottime proprio come con la prima famiglia. Dylan avrebbe vissuto all’aperto insieme ad altri animali come galline oche e asini. Purtroppo c’è stato qualche intoppo con gli altri cani che già vivevano lì. Lo stesso Dylan non sembrava molto convinto da questa nuova situazione e nessuno voleva farlo sentire indesiderato lì. I volontari hanno quindi pensato che per lui sarebbe stato più idoneo un contesto diverso, uno in cui sarebbe stato il principale centro d’attenzione da parte del suo proprietario. Così è tornato al rifugio, in attesa del prossimo capitolo della sua vita, sperando sia migliore di quelli precedenti.