L’annuncio della prima sperimentazione di Neuralink sul cervello di un essere umano è stato dato da Elon Musk
L’installazione del primi microchip su un cervello umano rappresenta solo il primo gradino di un percorso in salita che potrebbe portare persone paralizzate o affetta da patologie neurologiche a poter camminare autonomamente.A comunicare questo grande evento scientifico è stato Elon Musk.
L’applicazione di microchip al cervello umano è stata effettuata da Neuralink, l’azienda che ha ottenuto l’autorizzazione dall’ente regolatore americano per poter effettuare questo genere di test sul cervello umamo. Grazie a questi dispositivi, cervello umano e computer potranno comunicare tramite dei chip.
L’iter verso l’autorizzazione
Se qualche anno fa questo genere di sperimentazioni sembravano pura fantascienza, oggi sono diventati realtà, anche se non mancheranno di scatenare dibattiti tra i “puristi” dell’etica e i fautori di queste nuove tecnologie improntate sull’IA.
Era il 26 maggio del 2023 quando la stessa Neuralink, sulla propria pagina Twitter, aveva ottenuto il via libera dall’FDA per l’impianto di dispositivi su un cervello umano. «Siamo entusiasti di condividere l’ottenuta approvazione da parte della Fda per avviare il nostro primo studio clinico su esseri umani!», aveva scritto l’azienda sul proprio profilo social.
Una tecnologia che, secondo Neuralink, aiuterà molte persone in difficoltà dal punto di vista della deambulazione a tornare a vivere una vita normale. Poi è stata avviata una lunga fase di reclutamento che ha portato alla scelta del primo uomo sul quale impiantare il chip.
I primi prototipi di chip vennero impiantati alcuni anni fa su una coppia di maialini e di alcune scimmie, dando la possibilità a questi animali di potere addirittura giocare ad alcuni videogame o di digitare parole sullo schermo, attraverso un cursore grazie al semplice movimento degli occhi.
Il progetto futuro di Neuralink sarà quello di sperimentare una connessione sempre più radicata che permetterà agli esseri umani, solo attraverso il pensiero, di poter manovrare elementi robotici o informatici. In questo modo si potrebbero aiutare le persone affette da malattie neurologiche a poter comunicare con gli altri, anche se questa tecnologia potrebbe prestarsi ad abusi che susciterebbero complesse questioni etiche e morali.
Cosa ci attende in futuro?
Il progetto dichiarato di Elon Musk sarà quello di ottenere una “simbiosi con l’Intelligenza Artificiale“, anche se mancano attualmente presupposti e teorie per capire come tutto ciò dovrà avvenire. Ma adesso che l’approvazione dell’FDA è stata ottenuta, il sentiero verso nuove sperimentazioni sull’uomo è ormai tracciato.
L’impianto del primo chip su un cervello umano riporta al centro del dibattito il tema complesso dell’uso delle Intelligenze Artificiali che in futuro non mancherà di suscitare contrasti in seno alla comunità scientifica. Per il momento Musk si è limitato a fare le congratulazioni a Neuralink per aver effettuato il primo esperimento su un essere umano. Si tratta solo del primo capitolo di un libro ancora tutto da scrivere.