Il ritorno dell’uomo sulla Luna è ormai molto vicino: il nuovo studio della Nasa sulle proprietà e le caratteristiche della polvere lunare
Alcuni ricercatori sono da tempo alle prese con uno studio che riguarda le caratteristiche e le proprietà della polvere lunare, anche in previsione della prossima missione della NASA mirata ad una nuova esplorazione del suolo lunare.
Si sta cercando di capire se la polvere lunare può avere effetti dannosi sugli astronauti e sulle attrezzature durante le future missioni del programma Artemis. Un esperimento sviluppato congiuntamente dalla NASA e dall’Università della Florida per fare luce su come queste particelle di polvere abrasive interagiscono con gli esseri umani, le loro tute spaziali e altre attrezzature sulla Luna.
La missione ERIE
L’ERIE (Electrostatic Regolith Interaction Experiment) è stato uno dei 14 carichi lanciati con il supporto della NASA il 19 dicembre a bordo del razzo New Shepard senza equipaggio di Blue Origin dal Launch Pad One nel Texas occidentale. Durante il test di volo, l’ERIE ha raccolto dati che supporteranno le ricerche del Kennedy Space Center in Florida per studiare la tribocarica, o cariche indotte dall’attrito, in microgravità.
La Luna è costantemente bombardata dalle particelle del vento solare e dalla radiazione ultravioletta del sole. In tali condizioni, i grani di regolite sono attratti dagli esploratori lunari e dal loro equipaggiamento. Questo è simile al campo elettrico statico che si crea quando una persona strofina un palloncino contro la sua testa. Una quantità sufficiente di regolite può portare al surriscaldamento degli strumenti o al loro malfunzionamento.
“Ad esempio, se si deposita polvere sulla tuta di un astronauta e la si riporta nell’habitat, la polvere potrebbe staccarsi e svolazzare per la cabina” come ha avuto modo di spiegare Krystal Acosta, ricercatrice della NASA, che fa parte del carico utile dell’ERIE.
Uno dei problemi principali è che non c’è modo di mettere a terra elettricamente nulla sulla Luna. Pertanto anche un lander, un rover lunare o qualsiasi altro oggetto sulla Luna avrà una propria polarità. Non esiste ancora una buona soluzione al problema della ricarica dalla polvere.
Gli obiettivi della missione ERIE
La missione ERIE ha trascorso circa 3 minuti in condizioni di microgravità, prima di effettuare l’atterraggio nel deserto del Texas. La sua telecamera ha registrato dati fondamentali per le future missioni sulla Luna. Grazie a queste ricerche sarà possibile evitare che la polvere lunare possa attaccarsi alle tute e ai dispositivi elettronici degli astronauti, anche grazie all’impiego di sensori triboelettrici che testano le cariche positive e negative tra un rover e la regolite lunare.
Una ricerca che sarà preziosa affinchè l’impresa di tornare sulla luna possa avere successo. La missione Artemis II che porterà un equipaggio umano in orbita attorno al nostro satellite è ormai quasi sulla rampa di lancio. Il personale della Nasa sta lavorando alacremente affinchè tutto possa svolgersi secondo i piani.