Quel tradimento l’ha portata lentamente, ma inesorabilmente, verso uno stato di profonda depressione. Nube a un certo punto si rifiutava persino di mangiare nonostante il personale dell’aeroporto – che nel frattempo si era affezionato alla piccola – abbia fatto di tutto per farle capire di non essere sola e di poter tornare a vivere anche senza le persone che l’avevano abbandonata.
Alla fine la piccola non ce l’ha fatta. Il suo corpo era diventato davvero troppo debole ed era venuta a mancare con sommo dispiacere dei dipendenti dell’aeroporto e dai passeggeri abituali.
Il veterinario Alejandro Sotomonte Nino, che collabora con la Colombian Animal Protection Foundation, ha eseguito degli esami approfonditi per capire le ragioni che l’hanno portata alla morte, ma alla fine non ha trovato niente di anomalo. Nube era morta a causa del suo cuore spezzato: “La sua salute è peggiorata rapidamente in sole 48 ore e, nonostante le avessimo somministrato cibo e una flebo, era profondamente depressa per essere stata abbandonata e non ha retto”.
“A quanto pare, durante il primo mese in cui il cane era in aeroporto, stava girando per i corridoi alla ricerca di qualcuno, forse il proprietario. Quello stato di attesa ne ha peggiorato la salute, al punto che non ha più voluto mangiare”.
La storia di Nube, purtroppo, è uguale a tante altre. Lo choc dell’abbandono può portare molti cani a questo tipo di comportamenti autolesionisti o anche alla morte.
Qualche tempo fa vi avevamo raccontato la storia di Rei, anche lui abbandonato senza una spiegazione dal suo proprietario, dopo appena un anno di vita. Lo choc è stato molto forte, nonostante i volontari abbiano provato a farlo sentire a suo agio. Non capire il motivo per il quale è stato allontanato dal luogo che considerava casa per lui è stato come ricevere una coltellata al cuore.
E così, come anche altri cani che subiscono lo stesso trauma, Rei ha iniziato a smettere di mangiare e a stare male. Solitamente, in questi casi, lo stress può durare anche oltre due settimane dall’arrivo in canile. Rei tuttavia non riusciva a superare il dolore. Si è sentito tradito dalla persona che amava e per questo motivo ha perso ogni ragione di vivere.
Nonostante la terapia e le cure offerte dai volontari del rifugio, Rei ha iniziato a somatizzare lo stress. Avvertiva problemi fisici come enterite, diarrea, altri dolori. Dopo diversi giorni trascorsi così, purtroppo, è venuto a mancare.