Prodotto a “Impatto zero” e compensazione delle emissioni di anidride carbonica con la creazione e la tutela di nuove foreste. Uno slogan per fare leva sulla sensibilità dei consumatori. Così la Ferrarelle pubblicizzava le sue bottiglie dell’acqua e la sua attività d’impresa come particolarmente ambientalista
La società Ferrarelle, nota per la produzione, l’imbottigliamento e la distribuzione di acque minerali ed altre bevande, è stata sanzionata dall’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) con una multa da 30mila euro a causa di una campagna pubblicitaria in cui uno dei prodotti del marchio veniva definito “ad impatto zero“, pur non essendolo. Il provvedimento è riferito in particolare a manifesti, etichette e volantini in cui si tentava ingannevolmente di convincere i consumatori della totale ecosostenibilità dell’acqua Ferrarelle confezionata in bottiglie da1,5 litri.
La motivazione dell’Antitrust
Una pratica commerciale che l’Antitrust ha definito scorretta perché basata su strategie di green marketing solo per far leva sulla sensibilità dei consumatori. L’impatto zero, infatti, non è riconducibile all’attività promossa direttamente dall’azienda ma dall’adesione della stessa a un progetto promosso da un’altra impresa,la LifeGate. I benefici ambientali non derivano quindi da un’effettiva riduzione delle emissioni di CO2, dovuta a procedure di produzione più ecosostenibili, ma da un progetto esterno all’azienda.