“Con l’approvazione del nostro emendamento in Commissione Politiche Comunitarie questa mattina, la chiusura di Green Hill è davvero vicina”: lo afferma in una nota Michela Vittoria Brambilla spiegando che l’emendamento prevede il divieto di allevare cani, gatti e primati su tutto il territorio azionale destinati alla vivisezione.
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Il testo, che nasce dall’ex ministro del Turismo e dai membri del comitato ‘Animal Friendly’ da lei fondato – Bonaiuti, Catanoso, Ceccacci, Frassinetti, Giammanco, Mancuso, Mannucci, Repetti, Scandroglio – è parte del recepimento della direttiva comunitaria 2010 e arriverà all’esame dell’aula di Montecitorio già la prossima settimana.
“Si tratta di un comma che ho scritto e voluto con molta determinazione – spiega l’ex ministro del turismo – In attesa che volga al termine l’inchiesta aperta presso il tribunale di Brescia, aperta in seguito all’esposto che come ministro ho presentato alla Procura della Repubblica ed ai Nas lo scorso mese di ottobre per denunciare le condizioni di maltrattamento degli animali detenuti dentro la Green Hill, l’unica garanzia di risultato passa attraverso l’approvazione di una legge che vieti tale censurabile attività in Italia”.
Ecco l’emendamento nella versione integrale che chiuderà Green Hill
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EMENDAMENTO 3.01 ALLA LEGGE COMUNITARIA 2011
Art. 3 bis (Principi e criteri direttivi per l’attuazione della direttiva 2010/63/UE delParlamento europeo e del Consiglio del 22 settembre 2010 sulla protezione deglianimali utilizzati a fini scientifici).Il Governo è tenuto a seguire, oltre ai principi e criteri direttivi di cui all’articolo 2 della presente legge, in quanto compatibili, anche i seguenti principi e criteri direttivi:
a) garantire l’implementazione di metodi alternativi all’uso di animali a finiscientifici,destinando all’uopo congrui finanziamenti; formare personale espertonella sostituzione degli animali con metodi in vitro, nel miglioramento delle condizioni sperimentali (principio delle 3R), anche tramite corsi di approfondimentoall’interno di Centri di ricerca e Università integrandone il piano di studi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Inoltre, assicurare l’osservazione e l’applicazione del principio delle 3R grazie alla presenza di un esperto in metodi alternativi e di un biostatistico all’interno di ogni Organismo preposto al benessere degli animali e del Comitato nazionale per la protezione degli animali usati a fini scientifici;
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b) vietare l’utilizzo di scimmie antropomorfe, cani, gatti e specie in via di estinzione a meno che non risulti obbligatorio da legislazioni o da farmacopee nazionali o internazionali o non si tratti di ricerche finalizzate alla salute dell’uomo o delle specie coinvolte, condotte in conformità ai principi della direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, previa autorizzazione del Ministero della Salute, sentito il Consiglio superiore di sanità;
c) vietare l’allevamento di primati, cani e gatti destinati alla sperimentazione di cui alla lettera b) su tutto il territorio nazionale;
d) assicurare una misura normativa sufficientemente cautelare nei confronti degli organismi geneticamente modificati, tenendo conto della valutazione del rapporto tra danno e beneficio, dell’effettiva necessità della manipolazione, del possibile impatto che potrebbe avere sul benessere degli animali e valutando i potenziali rischi per la salute umana, animale e l’ambiente;
e) vietare l’utilizzo di animali negli ambiti sperimentali di esercitazioni didattiche, ad eccezione dell’alta formazione dei medici e dei veterinari, ed esperimenti bellici;
f) vietare gli esperimenti che non prevedono anestesia o analgesia, qualora provochino dolore all’animale;
g) assicurare un sistema ispettivo che garantisca il benessere degli animali da laboratorio, adeguatamente documentato e verificabile, al fine di promuovere la trasparenza, con un numero minimo di due ispezioni all’anno di cui una effettuata senza preavviso;
h) predisporre una banca dati telematica per la raccolta di tutti i dati relativi all’utilizzo degli animali in progetti per fini scientifici o tecnologici e dei metodi alternativi;
i) definire un quadro sanzionatorio appropriato in modo da risultare effettivo, proporzionato e dissuasivo
“Purtroppo, ha dichiarato l’On.le Brambilla, la legge comunitaria non portava all’ordine del giorno l’abolizione della vivisezione, che è il grande obiettivo che deve essere raggiunto ad ogni costo, nell’interesse degli animali ma anche della nostra salute. Abbiamo quindi potuto intervenire esclusivamente emendando in termini migliorativi i diversi punti previsti da quella che considero una direttiva sciagurata e che ancora non posso credere che abbia ottenuto il voto di così tanti europarlamentari. Alcune di quegli articoli, come ad esempio l’utilizzo di cani randagi per la vivisezione, non avevano bisogno di intervento perché già superati dalla nostra legge 281, che tutela gli animali randagi e vaganti. Ma abbiamo invece reintrodotto l’anestesia obbligatoria che era stata tolta, come abbiamo vietato la sperimentazione con gli animali per scopi didattici di ogni genere. Abbiamo poi inserito l’obbligatorietà di intervento del Consiglio Superiore di Sanità, l’organo supremo del quale fanno parte anche veterinari, per autorizzare esperimenti che diversamente avrebbero richiesto solo il vaglio di qualche funzionario ministeriale. Ma soprattutto abbiamo introdotto la previsione di destinare congrui finanziamenti ai metodi alternativi, un tema che a Bruxelles era stato solo toccato marginalmente e che invece rappresenta la strada da percorrere per superare definitivamente la vivisezione che, ripeto, è l’unico obiettivo da perseguire”.
“Quando l’iter parlamentare sarà terminato, ha aggiunto l’On.le Brambilla, allevare cani, gatti e primati per la vivisezione non sarà più possibile nel nostro paese e la multinazionale Marshall, proprietaria dell’allevamento lager con sede a Montichiari, dovrà fare le valigie e chiudere per sempre. Sono davvero lieta, conclude l’on. Brambilla, dell’ulteriore voto favorevole di questa mattina, che avvicina ancora di più questo momento. Quell’orrore sta per finire”.