E’ arrivato ottobre è sono ancora molti gli stabilimenti balneari del nord Italia che chiedono di rimanere operativi. Il motivo? Le alte temperature registrate.
Nel nord Italia si sono registrate temperature alte che hanno battuto tutti i record degli ultimi 150 anni e non è tutto, Torino si spinge oltre e stando ai registri, Torino era stata così afosa solo nel 1753. Ben 258 anni fa. L’estate è iniziata tardi e a fatica, ora sembra non voler lasciare spazio all’autunno e si impone con il caldo torrido, tanto che gli stabilimenti balneari si ritrovano ad accogliere ancora turisti che sfruttano il calore per affollare le spiagge.
L’autunno è iniziato? Pare di no, ma gli enti pubblici questo non lo prevedevano: oggi, primo ottobre, le serrande dei lidi devono essere chiuse per legge. Oggi è la data in cui si chiude la stagione balneare. La decisione non è stata presa di buon grado da turisti ma soprattutto dai gestori dei lidi. Questi chiedono l’apertura dei lidi fino al primo weekend di ottobre.
L’estate, viste le temperature, sembra ancora continuare ma non tutti sono felici come i gestori dei lidi. A pagare le conseguenze del caldo è il settore dell’agricoltura e del commercio in generale: i negozianti di abbigliamento avevano le vetrine già allestite con cappotti e capi invernali. Nessuno con questo caldo torrido si sognerebbe di comprare stivali e piumini. Il commercio dell’agricoltura ha registrato un calo anomalo, per non parlare dei raccolti fuori serra.
Le temperature incideranno molto sulle coltivazione degli agricoltori, l’irrigazione farà registrare alle aziende agricole un grosso aumento dei costi e i raccolti non avranno la forma e i colori desiderati dal commerciante. Le cosiddette “pezzature” che vedono zucchine verdi e di forma omogenea, non saranno rispettate a causa del caldo, i raccolti avranno dei chiaroscuri e forme atipiche. Il consumatore essendo abituato a vedere verdure dalle forme e dai colori sfavillanti, sarà restio a comprarle. Nel settore agricolo, chi gioverà del caldo saranno i viticoltori. Qui il caldo anomalo ha impedito la crescita di alcuni batteri che avrebbero danneggiato le vigne. Si prevede un raccolto di uva più prospero e un ottima annata di vino.