Angelo era diventato uno dei simboli degli incendi scoppiati in Sardegna ma purtroppo non è riuscito a superare le grosse ferite da ustione. È morto dopo giorni di sofferenza.
Il cane pastore era rimasto di guardia alle “sue” pecore a Tresnuraghes, un gesto che ha pagato con la vita. Era rimasto ustionato gravemente alle zampe, ai polpastrelli e al muso. Fino a ieri aveva mostrato segni di miglioramento e tutti credevano che poteva salvarsi, ma ieri sera è arrivata la triste notizia della sua morte.
“Angelo non soffre più“, hanno scritto i veterinari sulla pagina Facebook ufficiale della clinica. Purtroppo le cure non sono state sufficienti per salvargli la vita.
Il povero cagnolino di trovava ricoverato nella Clinica Veterinaria Due Mari di Oristano, il suo corpo era ustionato gravemente e a prendersi cura di lui ci ha pensato la dottoressa Monica Pais insieme al suo staff.
Dopo dieci giorni in clinica, il cane si è dovuto arrendere: un edema polmonare causato dalla complicanza delle gravi ustioni in tutto il corpo, ha peggiorato la situazione che era già molto critica.
“Il simbolo della nostra Sardegna, un cane si, ma un cane che è piu umano di voi.. E’ rimasto a guardia del suo gregge fino all ultimo ,a costo della sua vita. A voi maledetti, voi nn siete bestie siete mostri. Vi auguro tutto il male possibile . Ci avete distrutto, ma risorgeremo…”, aveva scritto su Twitter qualche giorno fa.
In poco tempo aveva fatto il giro del web la foto che lo mostrava gravemente ustionato, Angelo aveva preso il nome di chi l’aveva salvato. È diventato simbolo delle sofferenze degli animali causate dal vasto rogo. Solo quattro ore prima della comunicazione del decesso, i veterinari della clinica hanno avvertito tutti che la situazione stava peggiorando: “Il suo organismo sta cedendo”.
Il veterinario che aveva soccorso l’animale, Angelo Delogu, aveva voluto precisare che il cane era rimasto bloccato su un muretto smentendo quindi la notizia che era rimasto fermo in quel luogo per badare al suo gregge.