Assorbi umidità: dal fai da te alle proposte del mercato. Un buon assorbiumidità può essere collocato in armadi e cassetti così come nell’abitacolo dell’auto. Tutte le informazioni utili su come ottenere un deumidificatore naturale.
L’umidità causa un gran numero di problemi: promuove la crescita di muffe, danneggia il legno e arreca non pochi problemi alla salute delle ossa. Regolare la quantità di umidità presente in una stanza significa migliorare il comfort abitativo e tutelare la propria salute.
Se volete eliminare l’umidità da ambienti ampi come salotti e cucine, un semplice assorbiumidità potrebbe non essere sufficiente; per ampi spazi valutate l’acquisto di un deumidificatore elettrico che funziona in modo semplice: fa circolare l’aria attraverso delle bobine raffreddanti che generando la condensa riescono a strappare le particelle d’acqua sospese nell’aria.
Per gli spazi più piccoli è possibile risparmiare soldi ed energia elettrica sfruttando un assorbi umidità naturale. Gli assorbi umidità possono essere considerati dei veri e propri deumidificatori passivi; in questo caso, il deumidificatore funziona in modo del tutto differente, non vi è nessuna bobina raffreddante bensì una sostanza essiccante, cioè un composto chimico capace di assorbire le molecole d’acqua sospese nell’atmosfera circostante.
Il cloruro di sodio, il semplice sale da cucina, è un agente essiccante con blande proprietà assorbiumidità. Anche se il sale da cucina riesce ad assorbire umidità, non può essere considerato un vero deumidificatore passivo perché è poco efficace. In questa sezione elencheremo delle sostanze in grado di assorbire umidità. Grazie a queste sostanze sarà possibile realizzare un assorbi umidità fatto in casa.
La helite, conosciuta comunemente come salgemma, è un composto cristallino costituito da cloruro di sodio; facciamo questa precisazione perché su molti portali consigliano l’uso di salgemma ma altro non è che sale da cucina cristallizzato. Il sale da cucina è solo leggermente igroscopico, ciò significa che assorbe l’umidità ma non abbastanza da poter essere considerato un deumidificatore passivo.
Il riso crudo ha un discreto potere essiccante. Vi è mai capitato di entrare in un ristorante e vedere dei chicchi di riso nelle saliere? Ecco, vi abbiamo detto che anche il sale assorbe l’umidità. Per evitare che il sale possa assorbire l’umidità presente nell’aria viene aggiunto del riso che, grazie all’amido, ha un potere essiccante maggiore del sale anche se non abbastanza da poter deumidificare armadi o stanzini molto umidi. Se i vostri cassetti sono solo poco umidi, potete realizzare dei sacchetti pieni di riso e abbondare ponendone un paio per ogni strato di biancheria.
Il cloruro di calcio è un sale dall’elevato potere assorbente. Senza troppi problemi, riesce ad assorbire l’umidità presenti in armadi o in grandi cassetti. L’unica controindicazione è che, al contrario del sale da cucina, il cloruro di calcio è una sostanza irritante: se inalato può causare irritazione ai polmoni, inoltre avendo un elevato potere assorbente, se la vostra pelle è umida potrebbe ustionarvi. Se optate per questa sostanza, maneggiatela con cautela indossando guanti e mascherine di protezione.
E’ perfetto come assorbi umidità per armadi, sgabuzzini ma anche ambienti di medie dimensioni (piccole stanze…); dato il potere corrosivo, l’impiego è sconsigliato se usato in zone in cui conservate oggetti metallici. Per ovviare al problema legato all’aggressività di questa sostanza, in commercio oltre trovare cloruro di calcio puro (cloruro di calcio tecnico), è possibile reperire delle tavolette assorbiumidità a base di cloruro di calcio: su Amazon sono proposte al prezzo di 7,99 euro con spedizione gratuita e per l’impiego vi basterà porle in una vaschetta in plastica abbastanza capiente. Il produttore afferma che una tavoletta è efficace per eliminare l’umidità da una stanza di 50mq, niente di più falso: tutto dipende dalla percentuale di umidità della vostra stanza quindi non fatevi troppe illusioni! Se lo comprate per deumidificare la cantina (ambiente rinomatamente umido) probabilmente dovreste metterne uno per ogni angolo anche se la vostra cantina ha una metratura inferiore ai 50mq.
Il silica gel è l’assorbiumidità naturale per eccellenza. E’ commercializzato in piccoli sacchetti perfetti per eliminare l’umidità da armadi, scarpiere e cassetti. Il gel di silicio o silica gel è una soluzione economica ed ecologica perché riciclabile.
Al momento dell’acquisto, assicuratevi di scegliere silica gel non rivestito e soprattutto privo di cobalto altrimenti potrebbe essere dannoso per la salute. Quanto silica gel usare per deumidificare un cassetto o la scarpiera? E’ facile rispondere: il silica gel riesce ad assorbire umidità per oltre il 50% del suo peso. Ciò significa che se impiegate 100 grammi di silica gel riuscirete a eliminare 150 ml di umidità. In un cassetto molto umido vi basteranno 50 grammi di silica gel.
Il silica gel può essere acquistato nei negozi di bricolage più forniti oppure sfruttando la compravendita online. Come premesso, si tratta di prodotti con prezzi accessibili e soprattutto ecologici: una volta esauriti possono essere rigenerati mediente la somministrazione di calore. In altre parole, catturano l’umidità ma se li mettete per pochi minuti nel forno, l’umidità evapora nuovamente e il silicagel può essere utilizzato di nuovo come assorbi umidità naturale.
In base alla quantità di silicagel che volete impiegare, vi segnaliamo due validi prodotti dall’ottimo rapporto qualità/prezzo:
Un buon assorbi umidità fatto in casa si può realizzare con le sostanze appena elencate. Soprattutto se realizzato a base di silica gel o cloruro di calcio, questo assorbiumidità è perfetto da mettere nei cassetti e negli armadi, anche se molto umidi e in presenza di cattivi odori di muffa.
I deumidificatori con sali assorbi umidità sono facili da realizzare. Ciò che vi serve è un sacchetto nel caso di assorbi umidità a base di silica gel oppure una vaschetta per la raccolta d’acqua nel caso di assorbi umidità a base di cloruro di calcio.
Chi ha intenzione di usare prodotti alla spina (silica gel in barattolo, cloruro di calcio tecnico), può realizzare un deumidificatore con sali assorbi umidità praticando un foro in una spugna di crine o in una qualsiasi spugna a maglie lasse così da consentire l’assorbimento dell’umidità in tutte le direzioni. In caso di cloruro di calcio tecnico, la spugna dovrà essere posta in un piatto o in una vaschetta in plastica per raccogliere l’acqua. Per farvi un’idea della nostra proposta vi basterà guardare la foto del assorbi umidità fai da te mostrato a inizio pagina.
Purtroppo quella delle piante assorbi umidità è quasi una leggenda metropolitana: molte piante, è vero, assorbono l’umidità sospesa nell’aria ma hanno il difetto di necessitare di irrigazioni. Somministrando acqua alla pianta, il terreno diventerà una fonte di umidità.
In altre parole, se da un lato la pianta assorbe l’umidità dall’atmosfera mediante le foglie, dall’altra contribuisce a umidificare l’ambiente al momento delle irrigazioni.
Le piante che assorbono l’umidità possono essere efficaci solo in inverno, quando non richiedono frequenti annaffiature. In estate, le piante assorbi umidità devono essere portate all’esterno perché il bilancio idrico andrebbe a innalzare i livelli di umidità degli ambienti domestici. Quali sono le piante assorbi umidità? Ecco l’elenco:
Queste piante, quando assorbono umidità dall’aria, insieme alle particelle acquose vanno a catturare anche agenti inquinanti esercitando una notevole attività depurativa. Piuttosto che per le proprietà deumidificanti, le piante assorbi umidità dovrebbero essere “adottate” perché riescono a migliorare la qualità dell’aria dell’ambiente domestico.
Forse non lo sapete ma tutte le volte che pulite casa con dei detergenti chimici, liberate nell’ambiente diverse particelle tossiche e sostanze come xilene, tricloroetilene e formaldeide. Per vedere le piante assorbi umidità (foto, caratteristiche ed esigenze) vi invitiamo a visitare la pagina Piante che purificano l’aria. Il processo di filtrazione dell’aria avviene proprio mediante l’assorbimento dell’acqua da parte del tessuto fogliare.