Quando parliamo di salute mentale, pensiamo immediatamente a quei disturbi clinici che alterano completamente la qualità della vita delle persone e del loro ambiente circostante. Ebbene, in realtà, ci capita spesso di dover affrontare problemi emotivi che causano diversi malesseri. È il caso della depressione nascosta o delle crisi d’ansia che influiscono in maniera diretta sul nostro equilibrio psicologico.
Nessuno è immune a questa realtà in cui, spesso, i nostri pensieri ed atteggiamenti diventano nostri nemici. È, quindi, necessario tenerne conto, identificarli, minimizzarli e reinterpretare questi mondi interiori. In questo modo, riusciremo ad affrontare la nostra vita in modo più completo, con una maggiore autostima e una chiara volontà di prendere in mano le redini del nostro benessere.
Autodiagnosi psicologica, come funziona
Di seguito vi proponiamo di mettere in pratica questo autoesame. Si tratta solo di valutare determinate dimensioni per capire se state bene o se c’è qualcosa che non va.
1. Mi ossessiono con cose che ancora non sono successe
Anticipare fatti negativi che non si sono ancora verificati influisce in maniera diretta sulla nostra salute mentale. Non si tratta solo di pensare al peggio, di immaginare che, facendo qualsiasi cosa, tutto andrà male.
Può riguardare anche le seguenti dimensioni:
- Pensare tanto ad alcune cose che, alla fine, siamo sfiniti e non abbiamo neppure la forza di agire.
- Ossessionarsi con determinate piccolezze, parole o fatti analizzandone ogni minima sfaccettatura. Offriamo un protagonismo esagerato ad alcuni aspetti che, in realtà, non sono così importanti.
2. Dipendenza dal passato
Chi focalizza tutte le sue attenzioni, i suoi pensieri e i suoi desideri su fatti già accaduti, non vive il presente. Vivere di nostalgia non è né positivo né sano. Finiamo per essere totalmente indifesi, al punto da perdere la speranza nel momento attuale.
Bisogna capire che il passato è un cassetto dal quale attingere insegnamenti precisi da poter applicare al presente. È in esso che si presentano le vere opportunità per essere felici.
3. Concentrarsi troppo su ciò che fanno e dicono gli altri
Siamo coscienti di non vivere in isole solitarie. Siamo obbligati a relazionarci, a convivere, a lavorare con altre persone e a dividere esperienze con amici, familiari o vicini.
Ebbene, convivere non corrisponde a dipendere, e non significa nemmeno essere schiavi delle opinioni altrui e dei giudizi sui valori.
Ciò che gli altri fanno o dicono non deve influire su di noi a tal punto da modificare il nostro modo di vivere la vita o il nostro essere.
Più ridurrete l’intensità di quel malessere per le critiche ricevute o i commenti fuori luogo, meglio vivrete.
4. Essere sempre di malumore, infastidirsi per qualsiasi cosa
A volte si attraversano momenti di malessere continuo, niente ci fa ridere o attira il nostro interesse. Tenete conto che se il vostro stato emotivo è caratterizzato da questa emozione per più di due mesi consecutivi, si potrebbe già parlare di depressione.
5. Non focalizzarsi sugli aspetti importanti provoca malessere mentale
Attraversare un lungo periodo segnato dallo stress ha gravi conseguenze: smettiamo di dare importanza alle nostre priorità o ci dimentichiamo quali siano. Se dimenticate ciò che vi rende felici, se lasciate da parte ciò che è davvero importante, la vostra bussola interna smetterà di funzionare come dovrebbe. Lo stress e l’ansia ci fanno concentrare su aspetti come obbiettivi lavorativi, su capi che ci tormentano, su colleghi che ci sfiniscono… La nostra mente si satura e diviene incapace di rilassarsi e di concentrarsi su cose davvero importanti: noi stessi e la nostra famiglia.
6. Evadere e dissimulare i problemi
Questa è un’altra strategia comune. Quando qualcosa ci infastidisce, ci preoccupa o altera il nostro equilibrio interiore, optiamo per evadere o indossare una maschera di finta tranquillità, come se non stesse accadendo niente.
- Se a casa sono infelice, cerco di passare il maggior tempo possibile fuori.
- Se ho un problema con una persona, la evito.
Tutti questi atteggiamenti non risolvono niente. Non faremo altro che intensificare il malessere o rimandare il momento a quando non rimarrà altra soluzione se non affrontare il problema.
7. L’incapacità di dire “NO”
Praticare l’assertività tutti i giorni ci permette di preservare una buona salute mentale. Al contrario, se non siamo capaci di dire “sì” senza sentirci in colpa e “no” senza paura, navigheremo nell’oceano della frustrazione e dell’infelicità.
Chi non sa o non osa mettere dei limiti permetterà l’accesso a persone che eserciteranno su di lui il disprezzo, la manipolazione e giocheranno con la sua vulnerabilità. Non permettetelo. Imparate a stabilire dei limiti con assertività e prendetevi cura della vostra salute mentale.
Per concludere, non dimenticate. Riflettete su queste 7 dimensioni e date importanza agli aspetti della vostra vita che dovete modificare, o migliorare, per trovare quell’equilibrio interiore che vi permetterà di costruire una felicità reale e soddisfacente.