Dopo le celle solari stampate in 3D arrivano le batterie agli ioni di litio. La stampa in 3D apre le porte a numerose applicazioni, ormai gli esperti di settore sono riusciti a riprodurre un’auto e anche una bicicletta 3D, oggi è il turno dell’elettronica e dell’efficienza energetica.
L’efficienza energetica di una batteria è ricercata nelle sue dimensioni compatte. La produzione di batterie agli ioni di litio inciampa in limiti dimensionali e strutturali. Tali limiti sono stati superati, in parte, con le tecnologie a film sottile, perfette se si parla di piccoli dispositivi elettrici ma inadeguate se parliamo di fornire energia, per esempio, al motore di un auto elettrica oppure, per lo stoccaggio energetico proveniente da un impianto fotovoltaico o eolico.
Nell’ambito delle energie rinnovabili si stanno diffondendo i primi impianti di produzione di energia pulita che integrano batterie, ne sono un esempio le turbine eoliche GE. Anche gli ingegneri italiani, con le loro batterie al sale, si fanno sentire, ma niente fino a oggi può essere paragonato alle microbatterie stampate in 3D dal team di Harvad.
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Ad aver sviluppato la prima batteria agli ioni di litio stampata in 3D è staat la professoressa Jennifer A. Lewis, dell’Harvard University. L’autrice dello studio commenta così i risultati del suo team:
“Non solo siamo riusciti a dimostrare che la stampa 3D può produrre accumulatori energetici, ma lo abbiamo dimostrato anche nel migliore dei modi!”
Il risultato è una microbatteria prodotta con un innovativo “inchiostro”, una pasta agli ioni di litio grazie alla quale è possibile produrre batterie ipercompatte e in grado di miniaturizzare tutti i tipi di dispositivi.