Nel corso della Giornata Mondiale della Biodiversità che si è tenuta lo scorso 22 maggio, all’Orto Botanico di Roma è avvenuto qualcosa di importante. Infatti il IV Rapporto sul Capitale Naturale, realizzato dal Comitato Capitale Naturale, ha preso vita proprio in quel giorno.
Questo rapporto è un documento che ha lo scopo di guidare la strategia italiana nella gestione dei fondi per l’ambiente del Recovery Plan. Lo scopo principale è quello di migliorare la situazione della biodiversità del nostro Paese aiutando i sistemi naturali.
Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale: cos’è?
Il Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale viene reso noto ogni anno dal 2015. Il suo obiettivo è quello di fornire un bilancio sulla salute della biodiversità e sui sistemi naturali in Italia. Il rapporto ha anche lo scopo di fornire delle indicazioni su come agire in maniera concreta per migliorare la salute dell’ambiente. Le politiche italiane infatti traggono spunto da quanto emerge dal rapporto e si orientano verso quella direzione.
IV Rapporto sul Capitale Nazionale: preoccupano gli ecosistemi in Italia
Il IV Rapporto sul Capitale Nazionale evidenzia uno stato critico per il nostro Paese. In Italia infatti esistono 85 tipologie differenti di ecosistemi e secondo il rapporto ben 29 di questi sono a rischio elevato. In particolare il pericolo riguarda soprattutto gli ambienti umidi, gli ambienti della fascia costiera e gli ambienti di alta quota. Sono in pericolo anche le pianure in cui si svolge allevamento e agricoltura intensiva. In questo senso, nella Ecoregione Padana solamente l’8% della superficie presenta degli ecosistemi.
Per quanto concerne le foreste, possiamo dire che il 40% del territorio nazionale ne è coperto. Il patrimonio forestale è di 12 milioni di ettari e rappresenta qualcosa di molto importante per via della biodiversità . Il problema sta nel fatto che le foreste italiane sono minacciate da molti problemi tra cui incendi ed epidemie. Le foreste sono molto importanti in quanto immagazzinano 4,5 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno.
Anche gli uccelli nidificati in Italia sono in grave pericolo. Il 63% delle specie sono in uno strato di conservazione non adeguato. Inoltre, addirittura un quarto delle specie di uccelli esistenti fanno parte della Lista Rossa nazionale perché sono a rischio di estinzione.
Gli ecosistemi marini e costieri sono poi molto minacciati dalla impermeabilizzazione dei terreni, ma anche dalla pesca non sostenibile e dal turismo. I turisti spesso infatti non prestano attenzione all’ambiente e il loro comportamento scorretto determina problemi. L’inquinamento causato dai rifiuti e soprattutto dalla plastica è un problema reale che non deve essere sottovalutato.