Bologna è la città che ha deciso di adottare una nuova politica di limitazione della velocità stradale, suscitato una serie di dibattiti e polemiche a livello nazionale.
Dal 16 gennaio, la città di Bologna ha deciso che la velocità massima consentita sul 70% delle strade è stata ridotta a 30 chilometri all’ora, giorno e notte, in un tentativo di ridurre gli incidenti stradali, il livello di inquinamento e i consumi di carburante..
L’obiettivo principale di questa nuova politica è quello di migliorare la sicurezza stradale. Secondo le statistiche fornite dall’amministrazione locale, la velocità è stata identificata come la principale causa di incidenti mortali nella città, e quindi riducendola si prevede di diminuire sia la frequenza che la gravità degli incidenti.
Ad esempio, essere investiti da un veicolo che viaggia a 30 chilometri all’ora è statisticamente meno pericoloso rispetto a essere colpiti da un veicolo che viaggia a 50 chilometri all’ora.
Questa iniziativa non è isolata, infatti, altre città in Italia e in tutto il mondo hanno adottato politiche simili, con l’obiettivo di promuovere una mobilità sostenibile e sicura. Tuttavia, la decisione di Bologna ha provocato reazioni contrastanti nella comunità, con manifestazioni di protesta e discussioni accese.
Il ministro Matteo Salvini ha criticato apertamente questa politica, sostenendo che imporre un limite di velocità così basso su tutta la città potrebbe causare più danni che benefici. Tuttavia, l’amministrazione bolognese ha difeso la sua decisione, sottolineando che è stata presa in conformità alle normative esistenti e con il supporto del ministero stesso.
Questa controversia ha portato anche a considerare interventi a livello nazionale per regolare l’uso dei dispositivi di controllo della velocità nelle aree urbane e per introdurre limiti di velocità specifici per le “Zone 30“, dove il rischio di incidenti è più alto.
In risposta alle critiche, l’amministrazione locale ha lanciato un’ampia campagna di comunicazione per sensibilizzare i cittadini sui benefici di questa politica e per prepararli al cambiamento. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo ai potenziali ritardi nei tempi di percorrenza, specialmente durante le ore notturne, quando il traffico è più scarso ma il limite di velocità rimane invariato.
Nonostante le controversie e le critiche, molti esperti e sostenitori della mobilità sostenibile vedono questa iniziativa come un passo positivo verso un futuro più sicuro e più ecologico. La riduzione della velocità stradale non solo può salvare vite umane, ma anche contribuire a ridurre l’inquinamento atmosferico e promuovere un uso più consapevole delle risorse energetiche.