Il bonus porte e finestre 2024 potrebbe portare grandi vantaggi alle famiglie italiane, offrendo incentivi per lavori di ristrutturazione e rimozione delle barriere architettoniche. Vediamo quali sono i requisiti per richiederlo.
Il 2024 si apre con prospettive interessanti per chiunque stia pianificando lavori di ristrutturazione o miglioramento della propria abitazione. Tra le novità più attese c’è il possibile ritorno del bonus porte e finestre, un’iniziativa che potrebbe portare un notevole beneficio economico alle famiglie italiane.
Secondo le voci che circolano, il bonus potrebbe essere esteso al 75% per la rimozione delle barriere architettoniche, offrendo così un’opportunità concreta per migliorare la qualità delle abitazioni e rendere gli ambienti più accessibili e confortevoli.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze è al lavoro per trovare le risorse necessarie a supportare questo programma di incentivi. Si spera che presto venga trovata una soluzione che permetta di attuare il bonus anche per gli interventi relativi agli infissi e alle finestre, rendendo così possibile la realizzazione di interventi di miglioramento edilizio a costi più accessibili.
Una delle restrizioni precedentemente applicate, che riguardava la cessione del credito, sembra non verrà applicata ai condomini e ai proprietari di villette con un Isee inferiore a 15.000 euro, né alle famiglie con membri disabili. Questa misura potrebbe garantire una maggiore flessibilità e accessibilità ai benefici del bonus, permettendo a un numero maggiore di persone di beneficiare degli incentivi.
Nel frattempo, si attendono possibili modifiche anche al Superbonus 110%. E’ previsto un incontro al Ministero dell’Economia, durante il quale si discuterà la possibilità di estendere i benefici fiscali a tutte le tipologie di interventi relativi alla rimozione delle barriere architettoniche.
Si valuta la possibilità di mantenere la cessione del credito e lo sconto in fattura, oltre a estendere la detrazione a dieci anni con una riduzione del 50% dell’importo detraibile.
Tuttavia, le prospettive per il Superbonus 110% sembrano meno rosee. Si stima che più di 40.000 cantieri siano ancora in corso e non conclusi, con un giro d’affari di 28 miliardi di euro in sospeso.
Tra le proposte per affrontare questa situazione c’è quella di concedere ulteriori 60 giorni a chi ha completato almeno il 70% dei lavori entro la fine del mese di dicembre, riducendo però lo sconto dal 100% al 90%.