L’inquinamento e la crisi climatica hanno cambiato totalmente l’ambiente. Nell’estate del 2021, soltanto in Italia, hanno preso fuoco 158 mila ettari di verde. Una situazioni al limite della criticità, che ancora oggi non viene attenzionata nemmeno dai leader politici: proprio per questo Cop26 è stato un fallimento, poiché nessuno ha ancora attuato un piano concreto e realistico sul recupero ambientale.
Tornando al “braciere estivo” che ha deturpato i boschi italiani di queste estate, 40 mila di questi si trovavano all’interno di aree tutelata da Rete Natura 2000, ovvero la rete delle aree protette dell’Unione Europea. La rete è stata colpita da 510 roghi. La maggior parte degli incendi sono avvenuti in Sicilia, Sardegna e Calabria.
Report Foreste 2021 (Legambiente), rivela tutti i dati sulla percentuale dei fuochi che hanno colpito il nostro Paese: l’87% tutti al sud. C’è da dire che la superficie di verde nel terriorio italiano è aumentata di 587 mila ettari negli ultimi 10 anni, per un totale di oltre 11 milioni di ettari. Le foreste italiane hanno assorbito un totale di 290 milioni di tonnellate di anidride carbonica.
I Forest Reference Levels (nuovi riferimenti sullo sviluppo forestale) adottati dalla Commisione Europea prevedono che, con le stesse modalità di protezione e gestione forestale – rinnovamento della foresta, piantagioni, tagli, età, specie, tra il 2021 e il 2025 la quantità di CO2 assorbita dai boschi italiani e nei prodotti legnosi in Italia si ridurrà di circa il 7% rispetto al periodo di riferimento 2000-2009.
Le aree verdi sul territorio italiano sono poche: i dati Istat hanno confermato che il verde pubblico italiano ha subito una considerevole stasi nello sviluppo all’interno di ogni capoluogo di provincia, con una media nazionale del 3% di crescita. In Italia solo il 7,8% sono zone verdi pubbliche. Soltanto 8 su 109 capoluoghi italiani hanno presentato un “Piano Verde”.
Ecco le parole di Antonio Nicoletti, il responsabile nazionale Aree Protette e Biodiversità di Legambiente:
“Come dimostrano i roghi dell’estate 2021, servono politiche adeguate per tutelare i boschi e le foreste, perciò basta a ritardi nell’approvazione della Strategia Forestale Nazionale. Gli impegni annunciati alla Cop26 di Glasgow per invertire la deforestazione devono tradursi in una strategia integrata, nel più ampio quadro di contrasto ai cambiamenti climatici”.