Il Bosso è un arbusto sempreverde, a crescita lenta che può raggiungere altezze non superiori ai 5 metri. La specie più frequentemente coltivata nei giardini è la Buxus sempervirens, è originaria dell’Europa sud-occidentale quindi prospera perfettamente nel clima nostrano e non supera i 3 metri.
Il bosso è una pianta arbustiva usata per siepi, bordure, alberelli e in vaso per decorare il giardino, le verande, i terrazzi e gli appartamenti. La coltivazione del bosso si adatta perfettamente al vaso, soprattutto per la forma di allevamento ad alberello tondeggiante.
Bosso dai fiori profumati
Oltre la Burxus semprevirens, in Italia si sta diffondendo un’altra specie (chiamata impropriamente varietà) di bosso, si tratta della Buxus balearica, presenta foglie più grandi rispetto alla B. semprevirens e che possono essere lunghe fino a 4 cm e sono caratterizzate da un verde più chiaro e i fiori sono profumati. La B. balearica è la specie di bosso che cresce spontaneamente in Sardegna.
Coltivazione del bosso
Il bosso è una pianta molto resistente e non ha molto pretese per la sua coltivazione. Coltivare il bosso è facile, infatti questa pianta cresce bene anche su terreno asciutto e sassoso, l’importante è che si tratta di un terreno privo di ristagni idrici. L’unica esigenza consiste nella potatura che serve a dare alla pianta la forma prevista per l’allestimento di bordure, siepi o forme ornamentali. Sono diverse le forme di allevamento del bosso, questa pianta si presta bene alla potatura tanto che è molto comune nei tipici giardini all’italiana.
In base alla varietà, il bosso viene coltivato per formare fitte siepi o nelle varietà nane per basse bordure, in vaso come alberelli dalla forma obbligata per decorare appartamenti e terrazzi.
Per la messa a dimora del bosso si consiglia di procedere in autunno così le radici avranno modo di ambientarsi al meglio. Se procedete alla messa a dimora di piante dalle notevoli dimensioni, consigliamo di acquistarle munite di panetto di terra, al contrario, se le piante sono di piccole dimensioni e acquistate a radice nuda, consigliamo di metterle a dimora dopo averle tenute per un paio d’ore in una miscela data da acqua e terriccio. Se il terreno è particolarmente argilloso e pesante può essere una buona idea creare uno strato drenante con della ghiaia.
Se volete ottenere delle bordure in breve tempo (magari tenendo molto basse le piante) è bene impiantarle a 20 cm una dall’altra. Mentre se volete creare una siepe alta la distanza ideale tra i soggetti è 60 cm.
Coltivazione del bosso in vaso
Come premesso, il bosso si adatta bene per essere coltivato in vaso. Come pianta ornamentale il bosso è spesso coltivato in vaso sia nei giardini sia in appartamento.
Per coltivare il bosso in vaso vi consigliamo di scegliere un contenitore in terracotta o altri materiali traspiranti.
Il bosso si mette a dimora con il panetto di terreno se ha delle dimensioni molto elevate, mentre potete mettere il bosso a dimora a radice nuda se si tratta di un piccolo alberello. Nel vaso, bisogna creare sul fondo uno strato drenante magari fatto di argilla, ghiaia o cocci di vecchi vasi in terracotta. Appena sopra lo strato drenante mettete del concime organico. Se avete acquistato una pianta di bosso a radice nuda, prima dell’impianto, ponete le radici della pianta in un composto di acqua e terriccio.
Inserite la pianta nel vaso insieme a un terriccio leggero e ben drenante. Per la coltivazione in vaso è bene sceglieere una varietà di bosso nano che mantiene maggiormente la forma così da non dover ricorrere a potature troppo frequenti.
Il rinvaso del bosso va effettuato ogni 5 anni, in autunno o in primavera.
Bosso, la corretta esposizione e altre esigenze
Sia se si tratta di coltivazione in vaso, sia in piena terra, è importante rispettare un’esposizione adeguata. Anche in questi termini, il bosso non ha particolari esigenze ma ha delle preferenze. L’esposizione ideale è sole-mezz’ombra. Se vivete in una zona particolarmente calda è meglio scegliere un’esposizione a mezz’ombra.
Come anticipato, cresce bene in qualsiasi luogo, quindi le sue più che esigenze sono preferenze per garantire una migliore crescita e per far vegetare meglio la pianta. Preferisce in particolar modo le posizioni soleggiate o semi ombreggiate, anche se non presenta particolari problemi di sviluppo neanche quando viene coltivato completamente all’ombra. Non teme il freddo e sopporta anche temperature molto inferiori allo 0°.
L’unica cosa che il bosso non riesce a sopportare è l’umidità alle radici, quindi terreni costantemente umidi e poco drenanti.
Come curare il bosso
Le cure da dedicare al bosso sono esigue. In base alla forma di allevamento sarete impegnati a potature più o meno frequenti. Le innaffiature sono frequenti solo nel periodo che segue la messa a dimora, per il resto della vita della pianta potrete irrigare solo quando il terreno sarà del tutto asciutto.
- Come concimare il bosso
In autunno e a fine inverno, consigliamo di concimare con del fertilizzante organico per garantire lo sviluppo ottimale della piante.
- Come potare il bosso
Per le potature, come premesso, queste dipendono dal tipo di allevamento e impiego della pianta. Il bosso sopporta bene le potature ed è per questo che talvolta si presta anche per allestire sculture arboree in giardino (la cosiddetta arte topiaria).
- Quando potare il bosso
Di solito si interviene due volte all’anno, in primavera a a inizio autunno ma non sempre è necessario potare dato che parliamo di una pianta a lento sviluppo. Tenete presente che di solito il bosso cresce dai 5 ai 7 cm all’anno quando è giovane e inseguito circa 8-10 cm.
Quando il bosso è stato trascurato…
Se i cespugli sono particolarmente vecchi e trascurati, potete intervenire direttamente nel mese di maggio con una potatura più decisa per rigenerare e restituire nuovo vigore alla pianta.
Le malattie del bosso
Il bosso è una pianta molto resistente ma non per questa immune alle malattie e ad attacchi parassitari.
- Foglie del bosso gialle e marroni
Se le foglie del vostro bosso vi sembrano deperite e tendono ad avere chiazze gialle (da prima puntini gialli) e marroni, con molte probabilità la pianta è stata attaccata da un fungo. A causare questi sintomi è un fungo che attacca le foglie e i rami del Bosso. Come conseguenza si formano delle tacche chiare sulle giovani foglie, contornate da un tessuto di colore bruno-rossastro.
Le macchie marroni interessano le foglie più vecchie mentre le nuove foglie del bosso potrebbero apparire ingiallite. A causa di questo fungo del bosso, le foglie possono disseccano completamente e cadere. Come rimedio al fungo del bosso vi consigliamo l’impiego di un fungicida rameico o a base di fosetil alluminio.
Il fungo in questione è il patogeno Cylindrocladium buxicola, si trasmette con l’acqua e il vento. L’infestazione parte sempre da foglie già colpite, cadute e non.
–Fungicidi a base di fosetil alluminio
I prezzi di questi fungicidi a base di fosetil alluminio sono piuttosto alti sia nei negozi specializzati sia per gli acquisti in corrispondenza. Vi consigliamo di fare una panoramica e scegliere il prodotto in base al prezzo e considerando anche le spese di spedizione.
–Cuproxat SDI – Fungicida Rameico liquido
Il Cuproxat SDI è tra i fungicidi dal miglior rapporto qualità prezzo, è ammesso nell’agricoltura biologica e biodinamica, è un fungicida a base di Solfato di Rame tribasico. La formulazione è caratterizzata da una superiore finezza delle particelle che conferiscono al prodotto un ottimo potere ricoprente, ciò significa che le dosi d’impiego sono inferiori rispetto agli altri prodotti rameici. Un litro di questo fungicida si paga circa 18 euro compreso di spese di spedizione e può servire per diversi trattamenti.
In commercio esistono altri pesticidi specifici per il bosso ma si tratta di prodotti più costosi che sfruttano il medesimo principio di prevenzione e cura della malattia quindi, se in casa avete un pesticida rameico per ortaggi, potete usare anche quello.
- La piralide del bosso (Cydalima perspectalis)
Controllate che sulla pianta non vi siano larve di piralide del bosso. Le larve di queste farfalle causano danni seri mangiando la pianta. Hanno un appetito enorme e devastano rapidamente l’intero fogliame del bosso, e non si fermano neanche davanti alla corteccia: possono pertanto far morire l’intero getto.
Come riconoscere una larva di piralide del bosso?
- testa nera
- colorazione giallo-verde
- macchie nere, striatura bianco-nere sulla pelle
- fino a 5 cm di lunghezza
Se il vostro bosso è interessato dall’attacco parassitario della piralide soprannominata proprio come bruco del bosso o bruco defogliatore a causa dei danni causati, vi consigliamo di leggere i nostri approfondimenti e consigli su come curare il bosso da questa malattia:
Un rimedio naturale, considerato come coadiuvante ai trattamenti illustrati negli articoli appena citati, consiste nell’applicare dei posatoi per attirare uccelli. Molti volatili si nutrono di larve e quindi possono dimezzare naturalmente la presenza di questo parassita.
- La ruggine del bosso
Una delle principali avversità del Bosso è la “ruggine”, che può danneggiare foglie e fusto. Questa malattia potrebbe essere già presente nella pianta che comprate al vivaio, è per tale motivo che si consiglia sempre di tenere in isolamento la pianta per due o tre settimane prima della messa a dimora. In caso di comparsa di sintomi e se si dovesse trattare di una pianta molto sviluppata che desiderate salvaguardare, asportate i rami malati, eliminate tutte le foglie cadute a terra e somministrate un prodotto fungicida a base rameica, del tipo già descritto in precedenza.
Alternative al bosso
Un’altra pianta che si presta bene per l’allestimento di aiuole, bordure, siepi e per la coltivazione in vaso come pianta ornamentale, è il Ficus Benjamin, anche questa pianta ha una particolare propensione a resistere alle potature e si presta bene anche per la forma tondeggiante.
Il bosso è velenoso?
In alcune tradizioni il bosso è rinomato per le sue proprietà medicinali anche se alcuni principi attivi contenuti nella pianta sono velenosi e possono essere pericolosi per bambini e animali. L’ingestione del bosso può provocare vomito, problemi all’apparato digestivo e dermatiti.
Il bosso è velenoso a causa della tossicità di alcuni principi attivi, gli alcaloidi Bussina, Parabuxina, Buxinidina e Ciclobuxina. A dosi terapeutiche il Bosso agisce come febbrifugo, colagogo e lassativo così da esplicare diverse proprietà benefiche sull’organismo.
Proprietà del bosso
In fitoterapia il bosso rappresenta un rimedio naturale per differenze condizioni. In passato era impiegato come rimedio contro la gotta, i reumatismi e addirittura contro l’epilessia. Oggi, in Pakistan, l’estratto acquoso di Bosso è usato in medicina popolare per curare i sintomi della malaria, per il trattamento dei reumatismi e per diverse affezioni dermatologiche. Nel mondo occidentale l’impiego del bosso come rimedio naturale è del tutto scomparso a causa della comprovata tossicità della pianta. E’ assolutamente sconsigliato l’impiego del bosso per l’autoterapia.
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