Bucha – Negli ultimi 40 anni, la fotoreporter Carol Guzy ha assistito a così tante scene di guerra che fa anche fatica ad elencarle. Da Haiti al Kosovo, la 4 volte vincitrice del Premio Pulitzer ha documentato alcuni dei conflitti più terribili della storia recente. Eppure quando è arrivata in Ucraina all’inizio dell’invasione russa ha come la sensazione di assistere a qualcosa di diverso:
“Per la prima volta in 40 anni ho avuto questa sensazione di terrore che non riesco a scrollarmi di dosso” ha raccontato Guzy a Yahoo News. “Non capisco se è paura per la mia vita o se è ciò che sta accadendo attorno che mi opprime”. E’ anche per questo probabilmente che la fotoreporter ha deciso di non restare sul fronte di guerra ma di occuparsi di ciò che sta avvenendo nelle retrovie, recandosi nei luoghi in cui il conflitto si è già estinto e raccogliendo le testimonianze dei sopravvissuti: “In genere i soldati sono schierati su un campo di guerra, qui sono i civili che vengono presi di mira. Mi dispiace, ma si è superato ogni limite”
A inizio mese hanno fatto il giro del mondo le inquietanti foto e video provenienti da Bucha e Irpin, città in cui sono avvenuti i crimini più atroci dall’inizio del conflitto. Carol Guzy è una delle fotoreporter che hanno documentato gli orrori avvenuti in quei luoghi.
“Abbiamo trovato una scena, beh…molto forte. E’ stato semplicemente orrendo, apocalittico…E’ stato difficile capire di non essere sul set di un film”.
Il cane che ha vegliato sui corpi dei suoi cari
La fotoreporter ha assistito al rinvenimento dei cadaveri sparsi per le strade di Bucha, nonchè alla scoperta delle fosse comuni. Molti dei civili trovati deceduti presentavano segni di proiettili alle spalle, come se fossero stati uccisi in un’esecuzione. Quelle terribili immagini hanno indignato il mondo intero spingendo numerose istituzioni a chiedere indagini internazionali per fare luce sui crimini di guerra commessi in Ucraina.
In alcune delle foto scattate da Carol Guzy si vede un cane continuare a vegliare sui corpi di una famiglia composta da tre persone e su quello di un suo amico a quattro zampe. Parlando con i vicini sopravvissuti all’attacco, la fotoreporter ha appreso che i proprietari di casa, tra cui un uomo di nome Sergei Guryanova, avevano deciso di rimanere a Bucha proprio per prendersi cura dei suoi cani. Purtroppo risultano anche loro nella lista delle vittime di questa orribile guerra che va ormai avanti da oltre 60 giorni.
Il cane andava avanti e indietro tra i corpi dei suoi cari e quando sono arrivate le autorità incaricate alla rimozione delle salme, ha iniziato a seguire il mezzo su cui sono state caricate.
“Sto cercando i segni della speranza, cerco gli angeli. Cerco le persone che sono qui a per dare una mano, per aiutare chi non può mettersi in salvo da solo”, ha spiegato Carol Guzy. “Cerco la signora che mi offre una tazza di tè nel suo palazzo distrutto dai bombardamenti spiegandomi che voleva fare un regalo a uno sconosciuto…Questo è ciò che mi mantiene sana di mente”.