Otto cuccioli meticci di appena qualche giorno, con gli occhi ancora socchiusi; purtroppo uno dei cagnolini era già morto. L’intervento dei carabinieri è stato fondamentale per gli altri sette cuccioli. Se avessero trascorso altro tempo all’interno di quel forno, infatti, molto probabilmente non ce l’avrebbero fatta. Essenziale è stato anche il contributo del sindaco della città che li ha presi con sè nell’attesa di affidarli all’associazione no profit “Anime randagie” di Bovalino (Calabria), dove sono stati accuditi e curati nella speranza di trovare presto adozione.
Ora sembrano tutti in buone condizioni e sono stati affidati alle amorevoli cure dei volontari. “In queste prime settimane di vita serve che qualcuno si prenda cura di loro in maniera molto continuativa” spiega Angela Agui, presidente di “Anime randagie”.
“Sono molto belli e di taglia medio-piccola. Molto probabilmente saranno pronti per le adozioni tra circa un mese e mezzo. Dobbiamo fare tutti i controlli del caso. Quando accadono situazioni di questo tipo non si sa mai come stesse la madre, se era in buona salute o se aveva problemi. Per questo bisogna tenerli sotto controllo”.
Nel frattempo, i carabinieri hanno avviato le indagini per trovare la persona che li aveva abbandonati. Le forze dell’ordine avrebbero fermato un uomo nelle scorse ore. Si tratterebbe di un 23enne del posto, il quale è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Locri. Dovrà ora rispondere del reato di abbandono di animali. Il ragazzo compare nelle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza installata nella zona dal Comune.
Abbandonare gli animali è una pratica spregevole, e non c’è una vera ragione per giustificarla. Rifiutarsi deliberatamente di prendersi cura degli animali, in particolare dei cuccioli, pur sapendo che da soli non saranno in grado di badare a se stessi, è un crimine molto grave sia moralmente che legalmente.
Il nostro ordinamento giuridico infatti punisce l’abbandono degli animali con l’applicazione dell‘articolo 727 del Codice Penale:
“Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze“.
L’Arma continua nella sua missione di tutela dell’ambiente e degli animali.
Qualsiasi informazione in merito a comportamenti del genere può essere trasmessa alle diverse Stazioni dei carabinieri presenti sul territorio, ai carabinieri Forestali, o anche tramite il numero unico di emergenza 112.