La caldaia non parte? Un bel problema che, naturalmente, si verifica proprio quando l’acqua calda sanitaria è indispensabile!
Per tua fortuna, non sempre una caldaia che non parte è equivalente a un guasto grave: spesso è sufficiente porre in essere alcuni accorgimenti basilari per poter ripristinare il corretto funzionamento di questo impianto, evitando di ricorrere a una più costosa assistenza tecnica.
Cerchiamo allora di comprendere perché la caldaia non si avvia, e quali sono i principali problemi che potrebbero essere legati a questo malfunzionamento.
In primo luogo, ricorda che se il bruciatore della caldaia non è in perfetto stato, non c’è niente da fare: la caldaia non partirà!
In ragione di quanto appena rammentato, una prima cosa che dovresti fare è cercare di assicurarti che il bruciatore funzioni correttamente. In alcuni modelli di caldaia, ad esempio, per poter far accendere il bruciatore è prima necessario operare con la fiamma pilota. Ne deriva che la sua assenza non attiva il bruciatore e, pertanto, blocca la partenza dell’impianto.
In alcuni altri modelli di caldaia, invece, il bruciatore parte grazie alla scintilla che viene innescata dalla candeletta di scarica del piezoelettrico. In questo caso, allora, il mancato avvio della caldaia potrebbe dunque essere determinato da un problema di isolamento del cavo che dal piezoelettrico arriva al beccuccio della fiamma o, in alternativa, a un catodo molto staccato dal beccuccio, con la conseguenza che la scintilla si genera troppo lontana rispetto a quanto necessario.
Leggi anche: Caldaia non fa acqua calda: cause e soluzioni!
Un altro motivo che determina la mancata partenza della caldaia è legato al blocco di sicurezza, che impedisce all’impianto di mettersi in regolare funzione.
Nelle moderne caldaie, dotate di display digitale, il blocco viene comunicato attraverso la comparsa di alcuni codici di anomalia, che sono poi riportati per maggiore chiarezza sul manuale del produttore.
In linea generale, quando si verifica un blocco di sicurezza è molto probabile che vi siano dei problemi intercettati da una o più sonde che monitorano gli elementi più funzionali della caldaia. Difficile, in questo caso, risolvere da soli il problema: per questo motivo, una volta consultato il manuale del produttore e resisi conto che il guasto dipende da schede o altri componenti di difficile manovrabilità per i non addetti al settore, è bene contattare un tecnico di riferimento.
Altra motivazione che potrebbe essere alla base di una caldaia che non parte è quella legata ai gas di scarico.
Tutte le caldaie più recenti hanno infatti una sonda a livello dello scarico dei fumi, con lo scopo di tenere sotto controllo la loro temperatura. Purtroppo, l’usura e le intemperie possono danneggiare tali sonde di rilevazione e, di conseguenza, determinare il blocco di sicurezza della caldaia. L’effetto finale è ben noto: la caldaia non parte e non c’è nient’altro da fare che sostituire tale componente per poter ripristinare la sua funzionalità.
Leggi anche: Caldaia non si accende: come risolvere
Ci sono poi una lunga serie di elementi pregiudizievoli che potrebbero riguardare i tubi di scarico di vecchie e nuove caldaie. A volte in questa sede si può verificare un vero e proprio intasamento a causa della fuliggine, di insetti, di foglie o di nidi di volatili. Si tratta di eventualità che potrebbe essere sempre il caso di tenere in considerazione, soprattutto se la canna fumaria non è ben protetta.
Un’altra causa della caldaia che non parte è quella delle perdite dall’impianto. Ricordiamo infatti che ogni caldaia brucia un combustibile (di solito è il gas) per poter riscaldare l’acqua sanitaria.
Ne deriva che diversi circuiti interni veicolano il gas verso il bruciatore, e l’acqua verso la serpentina in cui sarà riscaldata, o verso lo scambiatore
In questo complesso sistema di comunicazione, può pur sempre verificarsi un’infiltrazione di acqua nelle condutture, tale da determinare, come conseguenza, un malfunzionamento dell’impianto. Quando il malfunzionamento diventa grave, la caldaia non funziona più bene come un tempo o entra in blocco di sicurezza.
In questo caso diventa conveniente chiudere l’alimentazione del gas della caldaia ed effettuare una verifica delle condutture che, data la specificità dell’operazione, dovrebbe essere effettuata da un esperto.
Il tecnico effettuerà in particolar modo un’analisi dello stato di salute dello scambiatore, che è l’elemento in cui scorre l’acqua che viene gestita dalla caldaia, per poi essere smistata verso il riscaldamento (se la caldaia serve a riscaldare i termosifoni) oppure verso i sanitari.
Ebbene, anche lo scambiatore non è un elemento “immortale” del vostro impianto. In esso possono infatti verificarsi incrostazioni di calcare le quali, in buona sostanza, potrebbero determinare un calo della pressione, fino ad arrivare al blocco finale della caldaia. Fortunatamente, per poter cercare di ripristinare una buona salute dei circuiti interni potrebbe essere sufficiente procedere con un lavaggio chimico: più rara, ma non certo escludibile a priori, è la possibilità di procedere alla sostituzione di tale elemento.
Insomma, se la caldaia non parte la prima cosa da fare è… non cadere nel panico. Anche se – come abbiamo visto – le cause di un simile malfunzionamento sono numerose, in realtà spesso si tratta di ostacoli che potrai rimuovere autonomamente.
Dunque, inizia consultando il manuale del produttore della caldaia e – soprattutto se la caldaia è di ultima generazione – verifica i messaggi che compaiono sul display, cercando di capire a quali pregiudizi / soluzioni potrebbero essere legati.
Se non riesci a risolvere autonomamente, non potrai far altro che richiedere l’intervento di un tecnico abilitato che, molto probabilmente, in pochi minuti sarà in grado di effettuare la necessaria diagnosi.