Più di 50 leader si sono riuniti a Rotterdam nell’ambito di un incontro promosso dal Global Centre on Adaptation (GCA) sul tema High Level Dialogue: “An Adaptation Acceleration Imperative for COP26”.
Un appuntamento con il quale i governi stanno preparando la prossima Conferenza sul Clima che si svolgerà a Glascow nel mese di novembre, la COP26 Unfccc, 26esima Conferenza delle parti dell’United Nations framework convention on climate Chcange.
Al centro dell’incontro, la necessità di strategie mirare all’adattamento di fronte all’impatto dei cambiamenti climatici. Secondo i dati, un peggioramento giunto prima del previsto con cambiamenti anche irreversibili. Per questo, i leader stanno chiedendo un’accelerazione e investimenti ingenti per invertire la rotta.
L’obiettivo è quello di portare alla COP26 il tema dell’adattamento climatico come prioritario nei finanziamenti.
Questa transizione ecologica necessità un’azione determinante “pianificazione, finanziamenti e attuazione”. E’ quanto ha sottolineato il primo ministro olandese Mark Rutte. I partecipanti hanno adottato un comunicato congiunto “The adaptation acceleration imperative for Cop26”.
Tra i presenti anche l’ex segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon (presidente del GCA) , amministratore delegato del Centro globale sull’adattamento, la direttrice operativa del Fondo monetario internazionale (FMI) Kristalina Georgieva e l’High-Level Climate Champion on Private Sector for COP26, Feike Sijbesma.
Ban Ki-moon ha voluto ricordare che dopo l’accordo di Parigi “i paesi sono pronti per nuove ambizioni sull’adattamento e sono anche pronti per finanziamenti molto più elevati per l’adattamento. Per questo, le soluzioni già esistenti devono essere condivise e messe in atto”.
Ad esempio “l’Africa Adaptation Acceleration Program (AAAP), creato da GCA in collaborazione con la Banca africana di sviluppo e sostenuto dall’Unione africana, funge da modello per l’ambizione e l’approccio che devono essere implementati in tutte le regioni del mondo”. Prosegue Ban Ki Moon.
Il presidente della Repubblica democratica del Congo e presidente dell’Unione africana, Felix-Antoine Tshisekedi, ha poi spiegato che “l’Africa Adaptation Acceleration Program, guidato dal Global Center on Adaptation e dalla African Development Bank, è un meccanismo essenziale per fare buon uso dei 100 miliardi di dollari all’anno che dovranno arrivare al mondo in via di sviluppo”.
Tra gli impegni presi dai paesi quello di allineare l’adattamento con la scienza e le realtà dell’emergenza climatica, con un aggiornamento annuale. E’ stato ribadito il ruolo determinante della finanza per cui i flussi finanziari per l’adattamento devono essere alla pari con i flussi finanziari per la mitigazione e l’utilizzo delle risorse per il recupero della pandemia per il massimo beneficio climatico. Infine, il ruolo chiave delle partnership.
In quest’ottica, rientra la produzione e il commercio. A ricordarlo, la direttrice generale dell’Organizzazione mondiale del commercio, Ngozi Okonjo-Iweala.
“Il commercio internazionale e le catene di approvvigionamento devono essere parte integrante dei nostri sforzi per costruire la resilienza climatica. Integrare il commercio nelle strategie di adattamento climatico ridurrà il costo dell’adattamento, garantendo al contempo che i Paesi possano continuare a utilizzare il commercio come motore di sviluppo e riduzione della povertà”. Ha dichiarato Okonjo-Iweala.
L’appuntamento di Glasgow è forse uno snodo cruciale per il pianeta e la nuova economia mondiale. Una data che lancerà i dadi per la nuova scacchiera internazionale. Non a caso, Anne-Marie Trevelyan, ministro al business, energia e crescita pulita del Regno Unito, a Rotterdam ha ricordato che “è il momento per tutti noi di riunirci e concentrarci sulla realizzazione di una COP storica che stabilisca la traiettoria per il prossimo cruciale decennio e gli strumenti che ci aiuteranno tutti a mantenere i nostri impegni”.
La Trevelyan ha ribadito come “l’adattamento e la resilienza devono stare in quel futuro [….] Il Global Center on Adaptation continua ad essere in prima linea nello sviluppo di quelle soluzioni che riuniscono le migliori menti e i leader climatici per attuarle e rendere rapido l’accesso ai finanziamenti sarà fondamentale per l’attuazione e per consentire la resilienza contro questi shock climatici”.
L’impegno arriva anche dalla Cina. Il ministro dell’ambiente, Huang Runqiu, ha sostenuto nel suo intervento che è un dovere “aumentare l’importanza dell’adattamento fino ad essere allo stesso livello della mitigazione, attuare attivamente misure di adattamento, lavorare insieme e aiutarci a vicenda e ridurre in modo collaborativo gli impatti negativi dei cambiamenti climatici sulla società umana”.
Le nuove parole d’ordine della futura economia all’insegna del green sono: adattamento, resilienza, rinnovabili, risorse, biodiversità, sostenibilità, finanza.