Ci sono diversi Paesi nel mondo, come gli Stati Uniti, che permettono ai canili di abbattere anche un cane in salute per far fronte a problemi di sovraffollamento. In alcuni casi avviene che a prendere le decisioni non sono persone realmente interessate al benessere degli animali.La prossima storia parla proprio di un cagnolone salvato pochi minuti prima che venisse abbattuto in un rifugio conosciuto tristemente per l’altissimo numero di cani mandati a morire con l’eutanasia.
Bear, un meticcio di 11 anni, era stato inserito nella lista dei cani considerati ‘non adottabili’ del Barc Animal Shelter del Texas, Stati Uniti. Aveva trascorso molto tempo senza destare interesse in nessuno e con i mesi ha iniziato anche ad avere un atteggiamento molto rassegnato. Nessuno credeva che ci fossero speranze per lui. Per questo motivo era stato predisposto per l’eutanasia. Nella lista insieme a lui c’erano altre 28 creature che sarebbero dovute essere soppresse nello stesso giorno.
“È sconcertante che un cane del genere sia finito nella lista di eutanasia. Non ha mai dato problemi, non ha mostrato segni di aggressione. E’ solitamente calmo e amichevole e questo lo predisponeva all’adozione” ha spiegato una volontaria di nome Gravis a The Dodo.
E’ stata proprio lei a capire che Bear avesse ancora molto da offrire al mondo, contrariamente a quanto stabilito dal canile in cui era stato rinchiuso. Meritava un’altra possibilità.
“Abbiamo scoperto che amava giocare fuori all’aperto e ricevere le coccole. I cani come lui non hanno molte possibilità di uscire dalla gabbia; interagiscono poco con gli altri cani. Ma non si può ignorare il fatto che Bear abbia un carattere completamente diverso. Al guinzaglio è molto tranquillo. Così calmo che si può lasciare libero e ti seguirà. Ha imparato a sedersi e a dare la zampa”
Cane in lista per essere abbattuto viene adottato: “Meritava una seconda possibilità”
A quel punto la volontaria ha capito che se voleva salvarlo doveva tentarle tutte. Serviva una famiglia interessata prima che scattasse l’ora X. Così Garvis ha pubblicato un post molto dolce su Facebook nella speranza che qualcuno lo notasse. “Abbiamo fatto una passeggiata insieme ed è come se sia ringiovanito di 5 anni!” ha scritto la donna, mostrando a tutti lo sguardo pieno di gioia (e di vita) di Bear. E a quanto pare quel post ha colto nel segno. Poco prima che arrivasse il momento di portarlo in clinica per dargli l’eutanasia, una famiglia ha contattato il rifugio dicendosi interessata a lui.
E’ stato praticamente amore a prima vista: Bear non ha avuto nessuna esitazione nel mostrare tutta la sua vera personalità. E in questo modo ha potuto avere la sua meritatissima seconda possibilità. Ora vive in una casa accogliente ben lontano dal triste contesto del rifugio e non dovrà più temere di restare solo.