Era il 20 settembre del 2018 quando Ciuffo, dopo essere uscito di casa, ha fatto perdere le sue tracce. Il suo proprietario Claudio, insieme agli amici e ai familiari, lo cercò ovunque. Decisero di favorire le ricerche mettendo anche una ricompensa da ben 5mila euro. Ma niente. Ogni tanto arrivava qualche segnalazione, per esempio una persona ha riferito di averlo visto in autostrada e che qualcuno avrebbe persino fermato il traffico per metterlo al sicuro. A prenderlo con sè sarebbe stata una coppia di giovani, ma i suoi proprietari non sono mai riusciti a mettersi in contatto con loro. Alla fine sono finiti pure le segnalazioni degli avvistamenti.
Nel frattempo però Claudio e la madre Giuliana hanno continuato a far visita ai canili e ai rifugi della zona, nella speranza che rispuntasse fuori. Venendo a contatto con così tanti cani, madre e figlio hanno deciso anche di addottarne due anziani che avevano tanto bisogno di una casa. L’uomo ha spiegato ai microfoni de La Stampa che ora non ci sono più, ma dargli un tetto sotto il quale vivere felicemente i loro ultimi giorni è stata un’esperienza incredibile per tutti.
Tornando a Ciuffo, ormai erano passati tre anni e le speranze di rivederlo erano davvero poche. Un giorno però un uomo li ha contattati dicendo di aver trovato il loro cagnolino. In realtà dalle foto non sembrava affatto lui, ma Claudio ha deciso comunque di andare a incontrarlo da vicino: “Non era Ciuffo, ma quando mi ha guardato non ho potuto fare a meno di portarlo a casa con noi” ha spiegato l’uomo che condivide, insieme alla madre, una grandissima passione per gli animali.
Qualche tempo dopo però è successo qualcosa d’incredibile. Claudio e Giuliana sono stati contattati via Facebook da un canile di Clermont, vicino a Lione in Francia. Il microchip di Ciuffo era stato scannerizzato ed erano risaliti ai proprietari. I responsabili della struttura hanno raccontato che era stato ritrovato dopo che due giovani francesi avevano denunciato la sua scomparsa. I due avevano anche raccontato che l’avevano trovato in Italia ma che era privo di microchip e così lo avevano portato con sè. In realtà il microchip ce l’aveva eccome.
I volontari si sono quindi rifiutati di restituirglielo e hanno contattato Claudio. Lo scorso 26 dicembre Claudio e la madre Giuliana hanno raggiunto Clermont in macchina. Ben 26 ore tra andata e ritorno, per riabbracciare il loro amato Ciuffo. “E’ stato incredibile. Nonostante fossero passati anni, appena abbiamo pronunciato il suo nome ci ha riconosciuti subito.”
Ora Ciuffo è tornato a casa, giusto in tempo per trascorrere il resto delle festività natalizie (e il resto della sua vita si spera) insieme alla sua famiglia.