La colecisti (detta anche cistifellea o vescicola biliare) è un organo piriforme di piccole dimensioni preposto all’immagazzinamento della bile prodotta dal fegato, che viene utilizzata durante i processi digestivi.
La maggior parte delle persone non si preoccupa particolarmente della salute della colecisti. Ma, come accennato poc’anzi, questo piccolo organo svolge una funzione importante, immagazzinando la bile (il fluido che aiuta l’organismo a digerire i grassi). A differenza di cuore, fegato e reni, la colecisti non è necessaria per mantenere il corpo sano e funzionante. Anche quando non funziona correttamente o qualora si sviluppino calcoli biliari, la maggior parte degli individui non è consapevole della presenza di un problema.
Tuttavia, in una piccola percentuale di persone, i calcoli biliari possono causare una varietà di sintomi, come dolore addominale, gonfiore addominale, nausea e vomito. Quando i sintomi correlati ai calcoli biliari sono frequenti, ricorrenti e fonte di estremo disagio, il trattamento tipico consiste in un intervento chirurgico atto ad asportare la colecisti.
“La maggior parte degli individui che presenta calcoli biliari non sviluppa mai sintomi per tutta la vita”, afferma John Martin, MD, professore associato di medicina e chirurgia e direttore di endoscopia presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine. “Una volta che l’individuo inizia a sviluppare i sintomi, si rivelerà poi necessaria l’asportazione chirurgica della colecisti”.
Sebbene il regime alimentare non causi direttamente problemi a carico della colecisti (e non li cura qualora siano insorti), prestare attenzione a ciò che si mangia e mantenere un peso salutare può contribuire a prevenire la formazione dei calcoli biliari e ad evitare, di conseguenza, parte del disagio che essi comportano.
Esistono alcuni fattori di rischio che contribuiscono alla formazione dei calcoli biliari, tra cui casi precedenti in famiglia e sesso della persona interessata. Le donne, per esempio, presentano probabilità due volte maggiori rispetto agli uomini di svilupparli. Anche il peso corporeo costituisce un fattore di rischio. Il rischio di sviluppare calcoli biliari, infatti, è più elevato negli individui in sovrappeso e obesi.
Sembra che le diete ricche di grassi e colesterolo e povere di fibre alimentari giochino un ruolo. “Esistono molti aspetti che non possono essere cambiati a tal proposito, ma è sicuramente possibile agire sul regime alimentare”, afferma F. Taylor Wootton III, MD, consulente clinico, professore associato di medicina interna presso la Eastern Virginia Medical School e membro del consiglio di amministrazione della American Gastroenterological Association.
“Se si è in sovrappeso, è consigliabile provare a perdere i chili di troppo in modo graduale. Esiste, infatti, un legame fra una rapida perdita di peso e la formazione dei calcoli biliari. Le diete drastiche o “yo-yo” possono causare un maggior rilascio di colesterolo nella bile da parte del fegato, compromettendo il normale equilibrio di colesterolo e sali biliari. Le quantità in eccesso di colesterolo possono tramutarsi in cristalli che, a loro volta, causano la formazione dei calcoli biliari”, prosegue Wootton.
Sia nel caso in cui vi sia il rischio di sviluppare calcoli biliari o meno, è comunque sempre buona norma mantenere un peso salutare e seguire un regime alimentare povero di grassi e colesterolo, ricco di fibre e caratterizzato da un apporto calorico moderato.
Gli alimenti che andremo ad elencare di seguito sono tutti cibi salutari per la colecisti, ma anche per il resto dell’organismo:
Alcuni alimenti sono stati studiati per la loro potenziale capacità di prevenire problemi alla colecisti o di ridurre i sintomi. Per esempio, alcune ricerche hanno indicato che bere caffè caffeinato riduce il rischio di calcoli biliari sia negli uomini che nelle donne. Anche bere quantità moderate di vino è stato correlato ad una ridotta incidenza di calcoli biliari. In uno studio, le donne che avevano consumato almeno 1 porzione di arachidi al giorno, presentavano una probabilità del 20% inferiore di dover ricorrere all’asportazione chirurgica della colecisti rispetto alle donne che raramente avevano consumato arachidi o burro di arachidi.
Tuttavia, è bene ricordare che, ora come ora, le prove a supporto di quanto sopra citato sono troppo preliminari per raccomandare questi alimenti al solo scopo di prevenire problemi alla colecisti.
I ricercatori affermano che molti sintomi caratteristici della colecisti derivano dalla moderna dieta occidentale, ricca di carboidrati raffinati e grassi saturi. “I sintomi correlabili ai calcoli biliari insorgono nel momento in cui la normale compressione della colecisti (atta a favorire il deflusso di bile immagazzinata nella colecisti) viene bloccata dalla presenza di calcoli biliari”, afferma Martin. “E’ come se la colecisti si trovasse di fronte ad una “porta” chiusa. Ecco perché si avverte dolore. E il consumo di cibi grassi non fa altro che acuire il problema”.
Modificare il regime alimentare non eliminerà eventuali calcoli biliari preesistenti, ma consumare una varietà sana e bilanciata di nutrienti e limitare la quantità di grassi saturi e di alimenti ricchi di colesterolo, può contribuire ad alleviare i sintomi.
Inoltre, è bene evitare le diete eccessivamente ipocaloriche. Se si è in sovrappeso, è consigliabile optare per una perdita di peso graduale (da 1/2 chilo a 1 chilo alla settimana) attenendosi ad una dieta salutare e ben bilanciata e praticando regolarmente attività fisica. Per la formulazione di un corretto piano alimentare, rivolgersi sempre ad una figura professionale. No alle diete “fai-da-te”.
Qualora i sintomi siano persistenti, consultare il medico. Potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per asportare la colecisti.