Negli ultimi anni anche il nostro Paese ha mostrato un crescente interesse nei confronti della coltivazione del bambù gigante. Ma è davvero così alla portata di tutti coltivare bambù gigante? E perché potrebbe essere una utile idea di impresa? E, ancora, come poter realizzare una vera e propria coltivazione di questa pianta?
Per la coltivazione del bambù ornamentale, in vaso, in casa o in giardino: come coltivare il bambù.
Coltivare bambù gigante conviene?
Prima di comprendere come fare… cerchiamo di comprendere perché potrebbe essere conveniente! Per far ciò, iniziamo con il rammentare che coltivare bambù in Italia è effettivamente possibile grazie a un clima e a condizioni di terreno piuttosto favorevoli, che dunque sembrano essere ben compatibili con i nostri scopi di coltivazione.
Al di là di questo fondamentale e essenziale aspetto tecnico, tenete conto che questo genere di coltivazione è “mediamente” semplice: sebbene vi sarà richiesta una costante attenzione nei confronti della vostra “piantagione”, è anche vero che tale attenzione è notevolmente inferiore rispetto a quella che vi sarebbe richiesta in caso di altre coltivazioni, valutato che non c’è specifico bisogno di semina, innaffiatura, concimazione. Tenete altresì in debita valutazione che la coltivazione di bambù è biologica al 100%, e che la pianta è talmente prolifica che la vostra principale preoccupazione dovrà essere quella di contenere l’abbondanza!
Non solo: come se quanto sopra non fosse già sufficiente per poter rappresentare un buon punto di partenza per poter pianificare nuovi bambuseti sui vostri terreni, valutate che la coltivazione delle canne di bambù può essere effettuata anche da parte di chi non è un massimo esperto del settore, e magari non ha nemmeno molto tempo da dedicare a quest’attività. Di contro, gli utilizzi del bambù sono i più svariati, e non dovreste avere difficoltà a trovare compratori (soprattutto se, come vi consigliamo, avrete stretto degli accordi preliminari).
Chiarito ciò… come coltivare il bambù gigante?
Consigli per la coltivazione del bambù gigante
Ora che abbiamo ben chiaro per quali motivi potrebbe essere conveniente avvicinarsi alla coltivazione del bambù gigante, condividiamo qualche breve riflessione su questa iniziativa… quasi unica nel suo genere: le principali specie ricondotte sotto il nome di “bambù gigante” fioriscono infatti contemporaneamente, in un’unica volta durante il loro ciclo vitale, producendo grandissime quantità di semi. Successivamente, la pianta andrà gradualmente a morire, garantendo così un rinnovamento del bambuseto.
Valutando che i tempi di fioritura e di produzione dei semi sono estremamente lunghi (anche oltre i 30 anni), il primo “segreto” per un’efficace coltivazione del bambù gigante è legato alla necessità di trovare i “giusti” semi. Non disperate, però: esistono delle società agronome specializzate, che potranno garantirvi il giusto risultato (avete già provato a cercare “semi di bambù gigante” online?) a prezzi davvero concorrenziali.
Una volta che vi sarete procurati i semi adatti alle vostre ambizioni di coltivazione, procedete con la fase della germogliazione. Per arrivare a un risultato desiderato, iniziate con il riempire una piccola ciotola con acqua pulita, aggiungete i semi e risciacquateli. Successivamente, prendete un’altra ciotola che create una soluzione leggermente salata, composta da acqua e – appunto – sale al 10%. Mantenete dunque i semi in ammollo per circa 5 minuti e, dunque, risciacquateli. Immergere ancora i semi in una ciotola contenente questa volta solo acqua pulita per almeno 15 minuti, e poi toglieteli fuori facendoli asciugare.
Adesso che i semi sono pronti, dovrete dedicare la giusta attenzione al terreno: il suolo dovrà essere contraddistinto da un mix caratterizzato per metà da perlite e per metà da muschio di torba e sfagno. Inumidite il terriccio e riponete dei contenitori di plastica, con coperchio ermetico, all’interno dei quali metterete i semi. Riempite poi metà dei contenitori con del terriccio, piantate i semi e ricopriteli quindi con la restante parte del terriccio. Chiudete i contenitori in plastica con il proprio coperchio, verificando la corretta chiusura: il vostro obiettivo sarà impedire il passaggio dell’aria e conservare la più elevata umidità all’interno della scatola, favorendo così la germogliazione dei semi. Proprio per poter assicurare queste condizioni ideali, abbiate cura, almeno una volta ogni 3 giorni, di controllare l’interno dei contenitori, innaffiando il terreno se dovesse presentarsi troppo asciutto.
Giunti a questo stadio, occorrerà armarsi di una vigile pazienza. I tempi medi di germinazione dei semi di bambù gigante sono infatti intorno alle 3 – 4 settimane: quando il germoglio sarà sufficientemente cresciuto da sfiorare il coperchio del contenitore, rimuovete il “tappo” e proseguite con le opportune cure. Dopo che sarà trascorso il primo mese, trapiantate il germoglio in un terreno leggero, fresco, leggermente alcalino, ben drenato, fertilizzato e luminoso. Annaffiate dunque con regolarità il bambù durante le stagioni calde (in autunno e in inverno le innaffiature saranno più rare), evitando gli eccessi: non fate seccare il terreno ma, di contro, non favorite la formazione di ristagni d’acqua.
Per quanto infine concerne qualche consiglio finale, vi suggeriamo di effettuare il trapianto nella tarda primavera o in estate (si tratta d’altronde di piante che privilegiano i climi tropicali), limitando le potature una volta all’anno, d’inverno, quando la pianta è meno attiva e i germogli e le foglie si saranno sviluppate.