Originaria delle zone tropicali e subtropicali, il pomodoro è una pianta diffusissima anche sul suo italiano, tanto che i suoi frutti che sono oggi parte integrante della cucina mediterranea.
Ma come coltivare i pomodori e ottenere un prelibato raccolto? Quali sono i principali consigli che dovreste tenere a mente per poter disporre di frutti naturali, saporiti e polposi?
Cerchiamo di saperne di più, e scoprire come coltivare i pomodori, dalla semina al raccolto!
Preparare il terreno per la coltivazione del pomodoro
Cominciamo dalla preparazione del terreno. In linea di massima non vi saranno richieste specifiche attenzioni, ma sarà necessario concimare abbondantemente la porzione di orto da dedicare ai pomodori, attraverso letame o stallatico.
Tenete anche conto che i pomodori non solo hanno bisogno di tanta acqua, quanto anche di tanto sole: meglio pertanto dedicar loro una parte soleggiata del vostro terreno.
La semina per le piante di pomodoro
Cercate un luogo sufficientemente caldo dove poter piantare i semi, non troppo esposto al vento, affinché i germogli possano crescere senza troppi traumi.
A metà primavera, potrete poi interrare le piantine nell’orto, sempre nell’area assolata e riparata dal vento che abbiamo sopra individuato. Abbiate altresì cura di interrare le piantine in maniera non troppo ravvicinata, ma con una distanza tra i 50 e gli 80 centimetri l’una dall’altra.
Aiutare la crescita con un tutore
Innaffiate regolarmente le piante di pomodoro, considerato che hanno necessità di abbondante acqua (ma evitate i ristagni).
Una volta che le piantine avranno raggiunto un’altezza di almeno 40 centimetri, è probabile che abbiano necessità di un supporto che possa evitare di farle ripiegare su se stesse. Affiancate pertanto un tutore alla pianta (è sufficiente munirsi di qualche canna di legno o di plastica), e legatele al fusto man mano che cresce.
Durante tutta la stagione estiva, sarà necessario procedere all’asportazione regolare dei piccoli germogli ascellari: in questa fase non apporterebbero infatti alcun frutto, e priverebbero di energia vitale la vostra pianta. A proposito, qui abbiamo parlato in maniera approfondita della potatura pomodori, alla quale vi rimandiamo per ulteriori consigli.
Continuate intanto a innaffiare regolarmente le piante, avendo altresì cura di concimare le stesse al fine di garantire il miglior nutrimento alle stesse. Alla fine dell’estate (nel mese di settembre) potrete asportare le cime, concentrare così l’energia vitale della pianta nei frutti.
Raccogliere i frutti della pianta di pomodoro
Una volta che la pianta avrà generato i suoi frutti, e questi sono giudicabili come sufficientemente maturi, potete procedere alla raccolta.
Di norma la raccolta è effettuata nei mesi estivi, da luglio a settembre, e il prelievo dei frutti è effettuato gradualmente, man mano che giungono a maturazione. È peraltro possibile che alla fine dell’estate vi siano dei frutti non ancora maturati sulla pianta: a voi la scelta se coglierli e farne delle confetture, oppure lasciarli maturare in casa, cogliendoli con l’intero tralcio.
Cosa fare in caso di malattie alle piante di pomodoro
Le piante di pomodoro non necessitano solamente di un’abbondante nutrizione e di una buona esposizione al sole, quanto anche di una cura e di un monitoraggio costante, finalizzato a individuare l’esistenza eventuale di malattie fungine e altri pregiudizi.
In primo luogo, tenete in considerazione che per poter prevenire queste malattie molto spesso è sufficiente prestare attenzione all’irrigazione e al nutrimento delle piante. Abbiate cura di effettuare un’innaffiatura regolare, senza eccessi tra secchezza del terreno e “inondazioni” dello stesso per poter magari rimediare a qualche dimenticanza.
Per quanto concerne l’innaffiatura, così come avviene con qualsiasi tipo di pianta, evitate di cospargere di acqua le foglie, poiché l’umidità favorirebbe la presenza di muffa.
Cosa fare in caso di peronospora del pomodoro
Tra le più comuni malattie della pianta del pomodoro, la maggior nota è probabilmente la peronospora, che può colpire tutte le parti del pomodoro.
Riconoscerla è purtroppo abbastanza facile: le foglie cominciano a riempirsi di macchine brune e chiazze lucide, formate a causa delle spore del fungo. È inoltre possibile che la peronospora possa danneggiare anche i piccioli dei fiori, che potrebbero mostrare delle striature e delle macchie simili a quelle che avete già visto nelle foglie.
Nel caso in cui la peronospora abbia interessato già i frutti, gli stessi appariranno arricchiti da macchie brunastre, che fanno sì che i pomodori, tendenzialmente verdi, marciscano e si distacchino dalla pianta.
Per fortuna, rimediare alla peronospora è possibile, anche con rimedi naturali, in alternativa ai prodotti chimici. Il nostro consiglio è comunque quello di agire in termini preventivi, andando magari a selezionare delle varietà che siano maggiormente resistenti agli attacchi della peronospora.
Ricordate infine che, come già anticipato, la salute delle piante dipende anche dalle condizioni di temperatura e di umidità, che sono certamente più controllabili se la vostra coltivazione del pomodoro avverrà in serra, rispetto ai campi all’aperto. Fate anche attenzione alla giusta concimazione, che può prevenire la comparsa di tali funghi.
Speriamo con questi consigli di avervi fornito qualche pratico spunto per poter migliorare l’efficacia della coltivazione delle vostre piante di pomodoro. Fateci sapere che risultati avete ottenuto!