Coltivare Canapa in Italia non sempre è reato, anzi, a volte può salvare anche la vita. Non parliamo di sballo o di terapie a base di cannabis, parliamo di ben altre proprietà: le coltivazioni di Canapa sembrano essere in grado di bonificare i terreni inquinati.
Il rapporto dell’Istituto superiore della Sanità è stato aggiornato e la situazione “Tumori in Italia” non è affatto confortante. Il tasso di mortalità dovuto all’inquinamento ambientale continua a crescere. Le coltivazioni di Capana potrebbero far registrare una controtendenza.
Proprio a Brindisi, a ridosso di siti inquinati, si sta utilizzando un rimedio naturale per bonificare i terreni inquinati: coltivare la canapa.
La canapa contrasta l’inquinamento
Sì, proprio così!
A scommettere sulla semina della canapa per la bonifica dei terreni è un’impresa agricola con sede nella provincia pugliese. L’azienda investe in agricoltura alternativa proprio mediante la semina della canapa.
La canapa, a parte gli effetti a lungo criminalizzati, ha delle proprietà quasi miracolose. Tra queste – spiegano gli esperti – il fatto che possiede radici molto profonde (che raggiungono i tre metri di lunghezza) e che realizzano una specie di bonifica dei terreni contaminati. L’esperimento con la coltivazione della canapa avrà luogo alle Saline di Punta della Contessa proprio all’interno dell’area Sin (Sito di interesse nazionale, vale a dire sito inquinato) nel brindisino.
La canapa – spiegano dall’impresa – ha un’altissima “resa” in termini economici: quella che verrà piantata a Brindisi verrà, poi, impiegata nel settore dell’edilizia e del tessile. Ma dalla canapa – come è noto – si possono ottenere tantissimi altri prodotti per uso non solo alimentare ma anche materiale o zootecnico nonché farmaceutico. Proprio la canapa, dunque, risolverebbe in alcuni luoghi contaminati il problema di come bonificarli e consentirebbe di fornire una prima risposta a quell'”eccesso di mortalità” registrato dall’Istituto Superiore della Sanità.
E’ allarme salute per i siti inquinati
I siti inquinati analizzati dall’Istituto – riferisce Loredana Musmeci, direttore Dipartimento Ambiente Prevenzione dell’Iss – sono stati 18 su 44. Sono stati introdotti altri parametri per verificare i casi di ricoveri, tumore e mortalità. E dal rapporto emerge, innanzitutto, un aumento dei tumori da amianto, in sostanza un “rischio vero per la salute” che comporta la necessità di azioni mirate. Proprio quel che sta accadendo a Brindisi dove si coltiva la canapa per salvare l’ambiente.
Nichi Vendola, il presidente della Regione Puglia, ha parlato di una prima rivoluzione. “La canapa povera pianta diffamata per ragioni politiche e economiche – ha spiegato all’Ansa – è sorprendente, può riqualificare i terreni, è ideale nei territori inquinati per la sua capacità di assorbire i metalli pesanti”. “Per chi fosse preoccupato – ha concluso – va ricordato che il principio attivo Thc presente in queste coltivazioni è in percentuale talmente bassa che non c’è possibilità che qui si stia lavorando per la cultura dello sballo”.