Tutti ciò che utilizza elettricità o combustibili fossili, produce CO2. Effettuare una stima della propria impronta di CO2 è facile; sia se si tratta di un’azienda che di un’abitazione, la procedura non varia.Ciò che occorre è un foglio Excel per poter tracciare tutte le emissioni di anidride carbonica e ottenere una somma in linea con le vostre attività, per ottimizzare i consumi la soluzione migliore è adottare uno stile di vita eco-tecnologico.
Elettricità. La prima cosa da fare è controllare quanta energia si consuma, ciò può essere fatto utilizzando un dispositivo ad hoc, oppure analizzando la bolletta elettrica. Controllate i kilowattore utilizzati e tenete presente che, in media, per ogni kilowattora utilizzato si produrranno 900 grammi di anidride carbonica. Potete affidarvi a dei freeware per ridurre il consumo di elettricità legato all’utilizzo del computer, un esempio è dato da Grano.La
Benzina. Una buona fetta delle emissioni nocive, proviene dai gas di scarico dei veicoli. Per questo è consigliato aderire ad un programma di bike sharing che da Whashington DC arriva finalmente anche in Italia, oppure, in alternativa, utilizzare i mezzi pubblici. Calcolare le emissioni di CO2 a partire dalla propria auto è più complicato. Bisognerà segnare quanto carburante utilizzate nel corso di un mese e controllare le caratteristiche di scarico della vostra auto, queste variano in base al modello. In ogni modo, le aziende automobilistiche, sui propri siti, hanno molte informazioni al riguardo, basterà attingere dalla pagina web le info necessarie e procedere come è stato fatto per la bolletta telefonica.
Viaggi. Gli aeroplani inquinano molto, meglio prediligere viaggi in treno, soprattutto se questo è un treno extralusso e a basse emissioni. Contate quante volte prendete l’aeroplano in un mese o nell’arco di un anno e verificatene le emissioni nocive dal sito della compagnia aerea che utilizzate.
Alimentazione. Meglio affidarsi ai prodotti di madre natura ed escludere le carni magari rivolgendovi a fastfood vegetariani, questo per abbassare le emissioni di CO2 ma soprattutto per ridurre le emissioni di un altro gas nocivo, l’azoto che come tutti i gas nocivi contribuisce al fenomeno del surriscaldamento globale. Stimare quanta CO2 si consuma con il cibo è piuttosto macchinoso, ma per ridurre queste emissioni basterà puntare sull’acquisto di alimenti biologici, magari prodotti in loco da piccoli agricoltori e allevatori, così da ridurre le emissioni necessarie per il trasporto e la manipolazione degli alimenti, procedure tipiche delle multinazionali.
Per ottimizzare il calcolo potete utilizzare servizi online, un esempio è dato dal Tour Virtuale di Current Cost. In bocca al lupo per la vostra impresa e ricordate, meno CO2 = più benessere = più risparmio
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