Può succedere che dopo un periodo più o meno lungo ci si trovi di fronte al dubbio sul perché si sta ancora assieme al proprio partner: ci si sente né soddisfatti né insoddisfatti, si condividono diverse cose (interessi, valori, stile di vita) e si bene assieme, ma in genere si è carenti o assenti nella vita sessuale o nella progettualità rivolta al futuro e all’evoluzione della propria condizione.
Manca l’entusiasmo necessario a fare progetti, manca l’attrazione fisica, manca l’esclusività se uno dei due si sente attratto da altri (ma non a sufficienza per chiudere la storia), ma non mancano l’affetto e la condivisione di momenti ed esperienze storicamente condivisi dalla coppia, oltre che di interessi e informazioni. Cosa succede? È finito l’amore? E allora perché si sta ancora insieme?
Amore o abitudine?
In linea di massima le coppie che apprezzano la tranquilla sicurezza di una storia rodata anche se non del tutto soddisfacente lo fanno perché l’abitudine può essere molto rassicurante: non abbandonare lo status quo permette di non trovarsi ad essere single nemmeno per un breve periodo e a non rimettersi in gioco, con il rischio di ricevere rifiuti.
Se non è presente un forte disagio di coppia ma al massimo una sorta di apatia che però non rende particolarmente infelici i partner, questi possono scegliere di proseguire in questo stato anche per lungo tempo perché costi relativi al cambiamento sono percepiti come superiori rispetto ai costi del mantenimento di quella situazione che possiamo definire “senza infamia e senza lode”.
Cosa fare se si sta vivendo un rapporto abitudinario e un pò spento?
- Affrontare il discorso senza continuare a fingere che tutto vada bene
- Parlare chiaramente per escludere che uno dei due stia pensando a qualcun altro
- Riproporre esperienze e momenti che hanno fatto parte della prima parte della storia della coppia
- Rinserire nuove abitudini nella routine
- Ideare un progetto di qualunque tipo da realizzare in coppia per fare l’esperienza di costruire insieme qualcosa
Mettendosi in gioco con questi cambiamenti la coppia potrà capire se ha ancora motivo di esistere o se l’abitudine nella quale era sprofondata rappresentava il livello massimo di benessere ottenibile dallo stare assieme.
Se uno dei due non sarà d’accordo nel fare qualcosa per risollevare le sorti del rapporto si tratterà probabilmente del partner meno innamorato e magari maggiormente predisposto dell’altro a trovare un nuovo partner o comunque ad interessarsi ad altri e ad avere un amante.
Perché può servire fare una pausa di riflessione?
La famosa “pausa di riflessione”, quando attuata con l’accordo di entrambi e senza nascondere quindi il desiderio di uno dei due di lasciare l’altro senza dirglielo chiaramente, può servire a guardare in maniera più chiara e più distaccata e obiettiva al rapporto.
Allontanarsi per un periodo permetterà infatti ad entrambi di comprendere cosa provano per l’altro e di verificare se sentono la mancanza della persona in sé o semplicemente del fatto di avere qualcuno vicino.
Una buona pausa di riflessione deve essere attuata fissando regole chiare che permettano un reale distacco temporaneo in vista di un chiarimento successivo a questo periodo per condividere i vissuti e le riflessionifra i partner: è indispensabile che la coppia ne condivida i termini perché sia utile e possibilmente costruttiva.