Qualche giorno fa abbiamo avuto il piacere di valutare in che modo si possono correttamente concimare i pomodori, e abbiamo scoperto alcune cose piuttosto interessanti. Abbiamo ad esempio condiviso con tutti voi che per dare ai nostri pomodori un sapore piacevole è fondamentale garantire alle piantine il giusto apporto di potassio, e che occorre distinguere la concimatura che avviene in campo aperto, da quella delle coltivazioni in vaso.
Ebbene, è finalmente giunto il momento di compiere un passo in avanti nella nostra cura verso i pomodori, e comprendere in che modo possano essere innaffiate correttamente le piantine che ci daranno (o ci hanno già dato!) questi preziosi ingredienti di tante ricette. Ovvero: come si migliora la coltivazione dei pomodori attraverso una giusta innaffiatura?
Di quanta acqua hanno bisogno di pomodori
Cominciamo con il premettere che, in linea di massima, una pianta di pomodoro necessita tra i 2 e i 3 cm di pioggia alla settimana. Un range abbastanza vario, che dipende da zona a zona, e dal momento dell’anno. Risulta infatti chiaro come durante le fasi più torride della bella stagione il fabbisogno di acqua della pianta di pomodoro possa aumentare, mentre durante le fasi più umide e fredde dell’inverno il suo fabbisogno possa calare.
Di qui, una prima riflessione: come potersi rendere conto di quanta acqua la pianta di pomodoro abbia bisogno, senza dover tenere il conto dei millimetri di acqua magari già fornita dalla pioggia, o ponderando il tutto per il momento dell’anno?
Purtroppo, per i neofiti stabilirlo sarà un po’ difficile. Tuttavia, abbiamo voluto darvi qualche informazione in più per evitare di commettere dei grossolani errori di sottovalutazione, garantendo così una migliore salute alla vostra pianta.
Come innaffiare i pomodori: gli errori che non dovete commettere
Chi si è avvicinato da poco al mondo del giardinaggio, generalmente è portato a compiere degli errori in buona fede che, però, possono comunque portare a concreti pregiudizi per la salute dei vostri pomodori. Cerchiamo allora di riassumerli, per evitare che innaffiature errate possano portare a guai più o meno seri come marciume o frutti crepati.
In primo luogo, vi consigliamo di non innaffiare mai il pomodoro nelle ore troppo calde. La pianta dovrebbe essere irrigata quando la temperatura è mite e, dunque, nelle primissime ore del mattino o durante la sera (a seconda del luogo in cui vi trovate).
In secondo luogo, è sempre opportuno evitare di innaffiare le foglie o il fusto della pianta: anche se è una regola basilare, non tutti sanno che l’innaffiatura deve essere effettuata sempre sul terreno! Non fate pertanto scorrere l’acqua su tutta la pianta, nella convinzione che così facendo andrete a replicare l’effetto “pioggia”: è una convinzione sbagliata che potrebbe portare a varie conseguenze negative, come un marciume apicale.
Ancora, tenete in considerazione che se volete prendervi una reale cura delle vostre piante di pomodori, non dovete avere alcuna fretta. Molte persone, per scarsa attitudine o perché non hanno molto tempo da dedicare al benessere del loro orto e dei loro vasi, sono convinte che sia sufficiente fornire un giusto quantitativo di acqua per poter dare la giusta linfa vitale alle proprie creature verdi. In realtà, è consigliabile innaffiare le piante di pomodoro (ma la stessa regola può ben essere applicata a qualsiasi pianta) prendendosi un po’ di tempo utile, evitando di innaffiare – ad esempio – indirizzando un getto forte di acqua per un breve arco temporale: così facendo, infatti, correrete il rischio di bagnare solo la superficie!
Meglio dunque bagnare le piante lentamente, con meno acqua per un terreno più lungo, dando così alla stessa risorsa idrica di poter penetrare e infiltrarsi nel terreno in maniera ideale. Se non avete proprio tempo, valutate la possibilità di installare sul vostro orto un impianto a goccia, anche rudimentale (ne parleremo in un prossimo approfondimento): in questo modo potrete occuparvi di altre faccende domestiche mentre il serbatoio si svuota lentamente nel terreno intorno alle vostre piante.
Un altro errore comune che spesso viene commesso, e dal quale vogliamo invece tenervi al riparo, è quello di somministrare tantissima acqua in un giorno, al fine di compensare le dimenticanze di due o tre giorni di assenza. Il pomodoro (ma la stessa regola vale per quasi tutte le piante) ama infatti le innaffiature costanti. Dunque, innaffiate costantemente dopo il trapianto e con regolarità, senza abbondare mai troppo, fino al momento della formazione dei frutti, al fine di dare possibilità alle piccole radici di propagarsi, “dirigendosi” verso l’umidità di cui hanno necessità.
Gradualmente sarà poi possibile aumentare la quantità di acqua, ricordando comunque che il terreno non dovrà mai essere inzuppato.
Come aiutare la crescita del pomodoro durante le innaffiature
Qualche riga fa abbiamo accennato all’importanza di poter dotare il vostro orto con un impianto a goccia, che possa rendere semi-automatica l’operazione di innaffiatura.
Peraltro, c’è anche un altro buon motivo per cui dovreste agire in questo modo: mentre il serbatoio andrà a svuotarsi, avrete il tempo per poter controllare le piantine, ed applicare qualche piccolo accorgimento che migliorerà le capacità di crescita “sana” delle stesse.
Per esempio, mentre l’acqua scorre lenta sul terreno, guardate se nelle ascelle dei rami si stanno o meno formando dei nuovi germogli: se così fosse, meglio eliminarli prima che raggiungano qualche centimetro di lunghezza, poiché in questo modo eviterete che la pianta possa assorbire troppa energia per creare nuovo fogliame, favorendo la formazione e la maturazione dei pomodori.
Sempre durante questa attesa, date uno sguardo ai pomodori affinché non vi siano tracce (speriamo!) di parassiti: uno dei più comuni è l’afide, da contrastare attraverso l’uso di prodotti acquistabili in commercio, o prodotti naturali che potreste realizzare anche a casa vostra. Uno dei più efficaci si fa proprio con i nuovi germogli che nello scorso paragrafo abbiamo eliminato (le c.d. femminelle): sarà sufficiente macerarle e usarle per potersi opporre ai fastidiosi parassiti tipici del pomodoro.