Da diversi anni, di fronte all’emergenza siccità e deforestazione i governi hanno invertito la tendenza con programmi di piantumazione degli alberi. Nuove strategie che si stanno diffondendo in tutto il mondo.
Tra gli ultimi paesi che hanno deciso di investire in natura, il governo della Costa d’Avorio ha annunciato la piantumazione di 50 milioni di alberi. Il colonnello Inza Traoré, responsabile del progetto Cacao e foreste all’interno del ministero per l’Acqua e le foreste, ha dichiarato che il governo conta “sulla partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli strati sociali”.
Infatti, secondo quanto anticipato, la Costa d’Avorio vuole piantare in un solo giorno tutti gli alberi che contribuiranno a ricreare l’ecosistema andato perduto. Infatti, tra il 1990 e il 2015, il paese ha perso oltre il 60% delle sue foreste.
In totale, la Costa d’Avorio può contare unicamente solo su 3,4 milioni di ettari di foreste, circa l’11% del territorio nazionale. Laddove nel 1960 il paese aveva oltre 12 milioni di ettari di foreste.
La perdita dell’habitat, di preziosi ecosistemi e i dati allarmanti in merito alla deforestazione, hanno portato il paese a intraprendere un cambio di marcia, già a partire dal 2018.
Da qualche anno, il paese ha adottato una nuova strategia mirata alla conservazione, la riabilitazione e l’espansione delle foreste.
Il 2021 si è aperto all’insegna degli “alberi”. Il covid e i lockdown hanno contribuito a dare maggiore importanza ai parchi e alle foreste.
Da uno studio condotto dalla University of Vermont è emerso che, tra il 2020 e il 2021, si è passati da un 26% di persone che si dichiarava “frequentatori occasionali” di un parco a un 70% che ha incrementato il numero di visite nei parchi.
In totale, l’81% del campione afferma di ritenere più importanti le aree verdi rispetto al periodo ante-pandemia.
Sono ormai numerosi gli Stati che hanno deciso di investire in natura anche in base agli accordi Agenda 2030, che punta a una riconversione in linea con la sostenibilità delle risorse.
L’Uttar Pradesh, in India, ha avviato la piantagione di 250 milioni di alberi per combattere i cambiamenti climatici mentre il Pakistan ha creato 63 mila nuovi posti di lavoro per piantare 10 miliardi di alberi in cinque anni.
In Africa non solo la Costa d’Avorio, ma anche il Camerun che aveva dato il via libera al taglio di 68mila ettari della foresta vergine di Ebo, a nord di Douala, ha ritirato il decreto preservando la foresta.
Lo stesso in Italia, secondo paese europeo per la copertura forestale pari al 38% della superficie, dove nei prossimi anni si punta alla riforestazione con un nuovo programma annuale di 500mila nuovi alberi l’anno.