La crioterapia dermatologica è una terapia innovativa che potrebbe portare molti benefici alla tua pelle.
Ma sai esattamente che cos’è la crioterapia dermatologica? E quali sono le sue caratteristiche? E perché potresti usarla?
Cerchiamo di scoprire tutto quello che devi sapere sulla crioterapia dermatologica!
Cos’è la crioterapia dermatologica
La crioterapia dermatologica è una metodica che può essere sfruttata per trattare diversi problemi che interessano la pelle.
Come probabilmente stai già immaginando, il punto centrale di questa terapia è il freddo o, meglio, lo sfruttamento del principio del congelamento.
Di fatti, per gli interventi di crioterapia dermatologica il medico ricorrerà a sostanze in grado di raggiungere temperature molto rigide, come l’azoto liquido, spinto a temperature fino a – 196 gradi. Quanto basta per capire che si tratta di una terapia che deve essere necessariamente pianificata e gestita da personale specializzato!
Come funziona la crioterapia dermatologica
Ma come funziona la crioterapia dermatologica?
Il funzionamento alla base è piuttosto semplice, anche se – come già abbiamo avuto modo di precisare qualche riga fa – è fondamentale che venga condotto da personale medico esperto.
L’azoto liquido (o un’altra sostanza che il medico individua per le sue proprietà criogene) viene applicato sulla zona di pelle da trattare, determinando una ustione da congelamento.
In termini più tecnici, la crioterapia dermatologica favorisce la formazione di minuscoli cristalli intracellulari che, per shock termico, determinano la morte delle cellule.
Per cosa si usa la crioterapia dermatologica
La crioterapia dermatologica viene utilizzata per un lungo numero di lesioni e problemi alla cute.
Non sempre, però, si tratta della terapia di “elezione”, ovvero della terapia che è considerata necessariamente la scelta migliore. Spesso la crioterapia dermatologica viene pertanto proposta in maniera alternativa ad altre terapie più o meno tradizionali, ed è la sapienza e la competenza del medico a comprendere quale possa essere l’alternativa migliore.
Per quanto non sia certamente un elenco completo, possiamo pertanto ricordare come la crioterapia della pelle possa risolvere lesioni come l’angioma rubino / piano, molte forme di cheratosi, i condilomi acuminati, la discheratosi, i fibromi penduli di dimensioni non troppo estese, lentico, lesioni neoplastiche e verruche.
Per saperne di più, ti invitiamo naturalmente a contattare il tuo medico dermatologo di riferimento, e comprendere con lui se la crioterapia sia effettivamente l’approccio che può garantirvi i migliori risultati.
Tieni infatti in considerazione che alcuni medici ipotizzano che questa terapia possa essere utile anche nei casi di emorroidi o di alopecia areata, sebbene non tutti siano concordi.
Ti invitiamo anche a ricordare come la crioterapia dermatologica sia controindicata per i bambini (di età non superiore ai 6 anni) e per particolari pazienti che soffrono di ipersensibilità al freddo, o ancora in coloro che sono affetti da arteriopatie e malattia di Raynaud.
Rischi della crioterapia dermatologica.
Ma ci sono rischi per la crioterapia dermatologica? È pericolosa la crioterapia dermatologica?
In realtà, no.
Generalmente, infatti, la seduta di crioterapia per la pelle è molto breve e senza particolari dolori o fastidi. Questo non significa, comunque, che non possano esservi alcuni effetti collaterali, sebbene di solito di lieve entità.
Tra i più comuni, c’è sicuramente l’arrossamento della zona che viene trattata. Un effetto che è comunque transitorio, e che dura poche ore. Altro effetto comune è il gonfiore della zona ma, anche in questo caso, è un effetto momentaneo. Più rara è la possibilità che possano manifestarsi delle piccole bolle superficiali.
Ancora meno diffuso è il rischio di infezioni. Proprio per questo motivo, a scopi di protezione e prevenzione, dopo una seduta di crioterapia dermatologica potrebbe essere utile applicare una crema antibiotica per circa 5 giorni.
Infine, anche se il rischio è limitato al trattamento di sole lesioni profonde, c’è anche il rischio di discromie che potrebbero essere accentuate o scatenate dalla precoce esposizione ai raggi solari poco tempo dopo l’intervento. Per fortuna, anche le discromie possono essere risolte nell’arco di poco tempo.
Tecniche di crioterapia dermatologica
Numerose sono le diverse tecniche di crioterapia dermatologica, e il medico dovrà essere evidentemente abile da individuare volta per volta quella preferita.
La tecnica di più frequente utilizzo è la tecnica spray, o crioterapia a spruzzo. L’area interessata dall’intervento viene trattata con uno spruzzo di azoto liquido a distanza ravvicinata.
Un’altra tecnica è la dipstick, o crioterapia a bastoncino. In questo caso, il medico usa un bastoncino sulla cui estremità si trova un batuffolo di cotone imbevuto di azoto liquido.
C’è poi la cryoprobe, o crioterapia con sonda. Con tale tecnica, il medico sfrutta delle sonde impregnate con dell’azoto liquido, da porre a contatto con l’affezione cutanea da trattare.
Guarigione dalla crioterapia dermatologica
La guarigione dalla crioterapia dermatologica avviene in pochi giorni.
In particolare, già dopo poche ore il paziente non dovrebbe più avvertire prurito o bruciore, mentre nei giorni seguenti è possibile assistere alla formazione di piccole bolle che diventeranno croste.
Sia le bolle che le croste non devono essere rimosse o staccate. È dunque opportuno limitarsi ad attendere il normale decorso del tempo.
Complessivamente, i tempi di guarigione sono dunque di circa 5-10 giorni.