Curcuma, la pianta officinale coltivata come ornamentale. Consigli per la coltivazione, le cure da ripartire alla pianta, il suo significato e i suoi benefici.
La curcuma longa, comunemente nota come curcuma o zafferano delle indie, è una pianta erbacea perenne, rizomatosa, appartenente alla famiglia delle Zingiberacee. La pianta officinale è originaria dell’Asia sud-orientale ma la sua coltivazione è possibile anche nel nostro Paese.
Curcuma, descrizione della pianta
La curcuma è coltivata sia per le sue proprietà officinali, sia per la bellezza dei suoi fiori, tanto che può vantare una certa popolarità come pianta ornamentale. Le foglie sono grandi e lunghe dai 20 ai 45 cm mentre i fiori sono raggruppati in una vistosa infiorescenza ricca di grandi brattee dai colori che vanno dal verde alla basse, passando per il bianco della lunghezza e terminando con il viola delle punte. La radice è il grosso rizoma fortemente aromatico che attira grande interesse per le sue proprietà benefiche.
I principi attivi responsabili delle proprietà della curcuma sono i curcuminoidi (curcumina, bis-demetossicurcumina…) e i composti terpenici come il curcumolo, il beta-turmerone e tutta una serie di molecole che esplicano benefici a carico del nostro organismo.
La medina ayurvedica, medicina tradizionale indiana, sfrutta molto la curcuma nelle preparazioni medicinali per la cura di molti malanni. In occidente la curcuma è usata come rimedio naturale, tra le altre cose, per lenire scottature e contusioni; per le sue proprietà antimicrobiche, è usata come antisettico naturale per disinfettare tagli e abrasioni. Per le sue proprietà aromatiche la curcuma è usata come additivo alimentare indicata tra gli ingredienti con il codice E100.
Per i benefici, la posologia e l’uso della pianta in ambito dei rimedi naturali, vi invitiamo ad approfondire qui le proprietà della curcuma.
Coltivazione della pianta di curcuma
La curcuma cresce spontaneamente nell’Asia meridionale e nelle regioni tropicali dove le temperature sono sempre stabili e comprese tra i 20 ° e i 35 °C. Per le sue esigenze climatiche, la curcuma è una pianta che si coltiva meglio nel Meridione d’Italia.
In inverno sarà necessario collocare la pianta in posizione riparata e dove le temperature non scendano mai sotto i 10 – 15 °C (con temperature inferiori ai 12°C la pianta soffre molto). Se riuscite a rispettare le esigenze climatiche della pianta, questa non dovrebbe soffrire di malattie o attacchi parassitari: la pianta di curcuma è molto rustica e resistente e non necessita di particolari cure.
Per la coltivazione della curcuma scegliete un terreno soffice, leggermente acido e ben drenato.
Per la messa a dimora della curcuma scegliete dei vasi molto alti così da regalare al rizoma un ampio spazio per il suo accrescimento. Dalla prima messa a dimora si consiglia di rinvasare la pianta dopo 3 anni e in seguito ogni 2 anni.
Quando coltivare la curcuma e quando raccoglierla
Il periodo giusto per la messa a dimora è la primavera.
La curcuma, sia coltivata come pianta officinale sia come pianta ornamentale, necessita di molte irrigazioni. In estate dovete mantenere il terreno umido ma controllando che non vi sia un accumulo d’acqua nel sottovaso. In inverno e nel periodo autunnale le irrigazioni devono essere molto diradate e sospese per lunghi periodi. A fine autunno, noterete che le foglie della curcuma andranno via via a ingiallirsi e cadere, riprendete le irrigazioni con la primavera successiva quando la pianta sarà pronta a produrre nuove foglie e infiorescenze. Se notate foglie gialle in autunno, non lasciatevi prendere dalla tentazione di tagliarle!
Lasciatele appassire naturalmente: con l’appassimento, le riserve contenute nei tessuti fogliari saranno trasferite al rizoma. E’ proprio tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno che potete raccogliere la vostra curcuma. Il rizoma della curcuma, esteticamente somiglia alla radice dello zenzero ma una volta reciso noterete un colore molto più vivace, il tipico colore arancio-giallo della curcuma.
Come conservare il rizoma
Una volta raccolta, lasciate essiccare la radice di curcuma in un luogo asciutto e ben ventilato. L’essiccazione dovrebbe durare all’incirca un mese. Quando il rizoma sarà ben disidratato potete ridurlo in polvere sfruttando un mixer o un robot da cucina. La polvere di curcuma fatta in casa si può conservare in barattoli dalla chiusura ermetica da riporre al riparo dalla luce e lontano da fonti di calore.
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