I ricercatori del MIT sono riusciti a creare un corpuscolo capace di ripristinare le celle fotovoltaiche danneggiate dal sole. A causa dell’elevata esposizione solare, i pannelli fotovoltaici invecchiano molto presto, il MIT ha risolto questo problema così da evitare lo smaltimento e garantire un secondo ciclo di vita ai pannelli solari più provati.
Il team di ricercatori del Massacchusetts Istitute of Technology, ha dato vita ad un cloroplasto artificiale. Come avviene spesso in campo scientifico, per mettere in pratica un esperimento, si tende ad imitare la natura ed è proprio ciò che hanno fatto gli scienziati del MIT.
I cloroplasti sono degli organelli microscopici che si trovano all’interno delle cellule vegetali, sono i principali responsabili della fotosintesi e garantiscono così il fabbisogno energetico della pianta. I cloroplasti messi a punto dal MIT hanno un destino differente ma hanno una struttura molto simile a quella dei cloroplasti naturali.
Sono costituiti da 7 composti e il corpuscolo finale sarà capace di ripristinare le celle solari che sono state danneggiate dall’intensità delle radiazioni del sole. In realtà , il sole ha un effetto distruttivo sui pannelli solari ed a contrastare tale effetto ci pensano proprio i cloroplasti artificiali del MIT.
Da cosa sono fatti i cloroplasti artificiali? Molecole di fosfolipidi vanno a formare dei dischi per fornire un supporto strutturale al vero protagonista dell’opera, un sistema di nanotubuli in carbonio; nel complesso si tratterà di una membrana che capace di abbassare la tensione superficiale della cella. Mediante “certe reazioni” -tensioattive- aumentano del 40% le performance del pannello solare.
Anna De Simone
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