I ricercatori della Svizzera fanno un passo in avanti per curare un’idea più che affascinante: generare energia sfruttando il flusso del nostro sangue.
La ricerca è stata condotta presso l’Università di Scienze Applicate, Berna, qui gli scienziati hanno progettato tre microturbine appositamente realizzate per poter essere inserite in un corpo umano. Gli esperimenti hanno visto l’applicazione di una turbina in quella che è un’arteria toracica artificiale.
La turbina, dalle dimensioni millimetriche, riesce a generare 800 microwatt di potenza, questa energia potrebbe essere utilizzata per alimentare diversi impianti medici come per esempio, un peacemaker, un sensore per la pressione sanguigna o neurostimolatori.
Gli scienziati stanno cercando di creare un sistema collettivo Bio-Meccanico, qui, le turbine possono facilmente fornire energia ai dispositivi impiantata all’interno del corpo. Ad un occhio profano, questa ricerca potrebbe sembrare superflua, ma non lo è affatto: gli impianti medici, come peacemaker o simili, grazie a queste turbine, richiederanno minore manutenzione e potranno essere collocati in posizioni più strategiche.
In più, grazie alle turbine, non ci sarà la necessità di effettuare interventi chirurgici periodici per la sostituzione dei vari impianti. L’unico grosso inconveniente è che oggetti estranei, quando applicati nelle arterie, possono generare dei coaguli di sangue con eventuali effetti fatali. Ciò non significa che la ricerca debba essere accontonata, significa che le turbine devono essere sviluppate con materiali organici altamente resistenti oppure, magari, trovare un anticoagulante arterioselettivo… insomma, bisognerà sviluppare strategie alternative per ovviare al problema ischemico.