Sulle rive dell’Alabama sono stati trovati numerosi delfini morti. Gli esperti sono molto meravigliati e tra questi c’è chi incolpa il disastro della BP con la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico.
Dal primo gennaio ad oggi, sono stati trovati oltre 80 delfini morti, tra questi 42 neonati. Le carcasse sono state rinvenute sulle spiagge del Mississippi e dell’Alabama, ma secondo un sondaggio effettuato dal National Geographic, la colpa sarebbe da imputare alla società responsabile delle perdite di petrolio che hanno attanagliato il Golfo del Messico per cinque mesi.
Gli esperti non sono certi che la presenza di olio nei fondali marini abbia potuto causare tutte queste morti ma Craig Matking, biologo marino intervistato dal National Geographic, spiega che ipotizzare questo collegamento è del tutto plausibile anche se non facile da dimostrare. Il motivo?
Contrariamente alle tossine ambientali come il DDT, le molecole di idrocarburi non hanno la capacità di penetrare nei tessuti, quindi, anche esaminando le carcasse dei delfini, sarà difficile o impossibile individuare le loro tracce.
Le conseguenze che la marea nera ha portato sull’uomo e sull’ambiente sono numerose, ma non ci sarà giustizia per gli 80 delfini deceduti, come per tutti i reati ambientali che potevano essere evitati e che sono stati portati alla luce solo da Wikileaks.
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